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Come scrivere un articolo su un blog e favorire la SEO

Imlestar è nato nel 2018 e ospita più di 200 articoli. Quando ho aperto il blog non avevo idea di cosa volesse dire scrivere un articolo, di cosa fosse una categoria o un tag o la SEO.

Mi ricordo che i primi articoli impiegai ore a scriverli ed editarli. Adesso invece vado di getto, come se fosse tutto automatico. Quali sono quindi gli ingredienti per scrivere un articolo sul blog che non sparisca nell’etere e venga letto da qualcuno, nel tempo?

Il titolo

Il titolo è il punto di partenza e determina per il 50% la bontà di un articolo. Questo perché deve contenere le parole chiave (query) migliori per il tema che si intende trattare. Se parlo per esempio del Signore degli Anelli, in particolare della serie tv Amazon, devo cercare delle parole chiave inerenti e cliccate dagli utenti. Per farlo, arriva in aiuto Google Trends.

Lo strumento consente di cercare un macroargomento e confrontarlo con altri vedendo il loro interesse nel tempo, così come le parole chiave associate e le ricerche compiute dagli utenti in merito. Google Trends aiuta quindi a individuare almeno alcune parole chiave da inserire nel titolo. Ma anche a capire se il tema che sto per trattare in quel momento interessa oppure no. Infatti, talvolta conviene rimandare la scrittura di un articolo per aspettare il momento propizio e viceversa.

Google Trends non è abbastanza però, perché il titolo non può essere un insieme di parole chiave, ma una frase di senso compiuto. Quindi vado a unire le parole chiave con altre parole che formino una frase fluida, non troppo lunga, non troppo corta, ma naturale. Ad esempio il titolo di questo articolo contiene le parole chiave giuste per il tema che tratto. Il troppo stroppia.

Infine, rispetto al titolo serve attenzione per la punteggiatura. I punti, i punti esclamativi e i punti interrogativi sono prevalentemente dannosi per la SEO, penalizzano l’articolo nelle ricerche sui motori di ricerca. Le virgole vanno messe se servono, mentre i due punti sono fondamentali per sintetizzare il titolo e evidenziare le parole chiave, così come il trattino. Per esempio The Last Kingdom – il film: trama e recensione.

I paragrafi

Una cosa che ho notato su tanti blog diversi è l’assenza di paragrafi. Quando un articolo è breve si può capire e può avere senso, ma quando un articolo è medio/lungo occorre inserire dei sottotitoli che separino tra loro i paragrafi. Un sottotitolo conviene inserirlo in quanto tale, cioè sfruttare le funzionalità del proprio editor per inserire un titolo. Considerando che H1 è il titolo dell’articolo, per un sottotitolo consiglio di usare l’H2, come sto facendo io in questo articolo e negli altri che scrivo.

È importante inserire anche degli spazi nel testo per favorire la lettura per il visitatore e per il BOT del motore di ricerca che analizza l’articolo. Per essere indicizzato bene un articolo non può essere un ammasso di parole senza formattazione.

I contenuti

Per la SEO, un articolo deve contenere almeno 300 parole per essere indicizzato e quindi trovato sui motori di ricerca. Gli articoli flash con due parole in croce non sono articoli, ma post adatti ai social. Un articolo deve essere tale e caratterizzato da paragrafi. Deve avere un inizio (introduzione), uno svolgimento e una conclusione, come i temi a scuola.

Non deve essere fuorviante ma rimanere centrato sull’argomento di cui tratta e contenere tante parole chiave. Se volessi fare le cose fatte bene in questo articolo, per esempio, dovrei ripetere molte volte le parole blog, scrivere e articolo. Questo perché sono il focus dell’articolo stesso e sono presenti nel titolo.

Avete mai fatto caso ai risultati delle vostre ricerche su Google? Spesso trovate come primo risultato l’estratto di un articolo. Ecco, lo trovate grazie alle parole chiave che contiene.

Categorie e tag

Ogni articolo deve avere una categoria di riferimento e dei tag.

Per quanto riguarda le categorie, sono i macroargomenti che identificano il tuo blog. Quando crei un blog è una delle prime cose da stabilire, anche per tua chiarezza mentale. Le categorie devono identificare probabilmente tanti articoli nel tempo. Devono essere generiche ma settorizzate. Libri, film, musica, sport, cucina, danza, video, sono tutte valide categorie in cui collocare i propri articoli.

I tag sono uno step successivo rispetto alle categorie e consistono nell’individuare delle parole più specifiche da associare ai propri articoli. Questo serve a identificarli maggiormente anche per favorire la navigazione dei propri utenti sul sito.

Per la categoria libri i tag potrebbero essere: fantasy, gialli, noir, bambini, eccetera. I tag si possono mischiare indipendentemente dalle categorie e consiglio di usarne non più di 5 per articolo e almeno 2. Allo stesso tempo non creare un numero infinito di tag: incasini la SEO.

Scegli bene tag e categorie e non avere paura di modificarli nel tempo, a volte è proprio utile.

Il grassetto e il corsivo

L’utilizzo del grassetto, oltre che a facilitare la lettura dell’articolo, è fondamentale per la SEO. Infatti, mettere una parola in grassetto o una frase (non troppo lunga) comunica all’algoritmo del motore di ricerca: “Ehi, io sono importante, considerami prima del resto”. Occorre quindi selezionare con attenzione le parole da inserire in grassetto.

Per quanto riguarda il corsivo, ai fini SEO conta poco se non per identificare termini tecnici e parole in lingua straniera o citazioni. Anche in questo caso, l’utilizzo del corsivo, senza abusarne, favorisce la lettura.

Gli elenchi puntati e numerati

Gli elenchi puntati e numerati sono utili al lettore per il colpo d’occhio e all’algoritmo di valutazione SEO. La schematizzazione è infatti molto apprezzata dai motori di ricerca, soprattutto per determinati argomenti. Come le playlist musicali.

Le immagini

La più importante è quella di copertina, che va inserita in ogni articolo. Mi raccomando, se non di tua produzione, usa immagini senza copyright e comprimile per occupare meno memoria possibile sul sito e renderle velocemente caricabili: un sito lento è un sito male indicizzato.

Per questo motivo, a meno che non sia necessario, consiglio di usare meno immagini o GIF possibili o quantomeno comprimerle.

Valuta anche di incorporare dei video da YouTube ma considera che potrebbero essere eliminati nel tempo e vanno aggiornati.

Il linkbuilding

Il linkbuilding è stata la svolta nella mia attività di blogger. Quando scrivevo un articolo all’inizio non sapevo neppure cosa fosse un link, a momenti.

Inserire link esterni o interni al proprio sito aiuta in modo incredibile la sua indicizzazione. Così come quando altri siti richiamo un tuo articolo.

Questo perché si creano dei collegamenti tra contenuti che favoriscono la loro ascesa sui motori di ricerca (gli articoli migliori trainano gli altri), gli conferiscono credibilità e solidità nel tempo. Infatti, i motori di ricerca sono assai suscettibili al tempo: avere oggi un articolo in prima pagina Google per determinate query non significa averlo domani. Così come sono suscettibili alle fonti e in grado di individuare i siti con contenuti di scarsa qualità.

Il linkbuilding aiuta sia ad arrivare in prima pagina, sia a rimanerci. Nel mio caso per esempio, nonostante il blog sia rimasto fermo per quasi due anni, è sopravvissuto bene perché alcuni articoli erano e sono talmente solidi, oltre che ben collegati, da tenere su tutta la baracca.

Conclusioni

Nelle conclusioni del proprio articolo bisogna tirare le somme. In questo caso sono sceso molto nello specifico nei vari paragrafi e non allungherò il brodo.

Tuttavia, un concetto fondamentale da capire è che la maggior parte degli articoli che scriverai, in mancanza di costante attività e impegno da parte tua, verrà dimenticata nel tempo. Invece, alcuni articoli rimarranno un baluardo nei motori di ricerca potenzialmente per anni e genereranno migliaia di visualizzazioni. Ovviamente starà al tuo impegno e alla bontà del tuo lavoro.

Dopo le conclusioni ti consiglio di aggiungere, oltre che nel testo quando sensato, i link agli articoli correlati a quello che hai scritto. Questo significa fare linkbuilding.

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Al prossimo articolo!

11 commenti

  1. Alcune di queste cose le ho imparate man mano che è proseguita la mia attività qui sul blog; per un po’, poi, ho scritto per un sito specialistico, e li mi avevano insegnato cose come la divisione in paragrafi e il modo in cui scrivere un titolo che venisse indicizzato meglio. Ammetto però di non essere bravissimo a seguire tutte queste regole, sebbene ci provi; in genere, ad esempio, cerco di ripetere il più possibile il titolo della cosa di cui parlo nel corso del testo, con l’idea che possa aiutare a farlo individuare da google, mentre la divisione in paragrafi l’ho quasi del tutto abbandonata. O meglio, divido il testo in paragrafi ma non do loro dei titoli perché difficilmente inizio a scrivere con una struttura già precisa in mente.
    Mi sono accorto che molti miei articoli hanno perso quasi del tutto le immagini, ma onestamente non so quanto valga la pena ricaricarle; tu cosa ne pensi?
    Ho anche iniziato a inserire i link alla fine dell’articoli, copiano un po’ il metodo che usi tu con i tuoi, ma non mi sembra che porti granché visite alle pagine che collego; non sapevo però che potesse spingere l’indicizzazione, a questo punto ci presterò più attenzione.
    Mi sono accorto anche io che ci sono alcuni articoli che, nonostante il tempo, vengono sempre visualizzati; quello che ho scritto su una serie di cortometraggi natalizi qualche anno fa, ad esempio, compare sempre tra i post letti, in qualsiasi momento dell’anno, quindi vuol dire che in quel caso devo essere stato particolarmente bravo con l’indicizzazione!

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      1. Nel senso che al loro posto appare un punto interrogativo, come se WordPress non le leggesse più. La spiegazione che mi sono dato è che, avendo fatto “copia immagine” da google, le immagini siano state rimosse e quindi WP non le trovi più. Ma non so se si effettivamente questo il caso.

        La costanza è un gran problema, quest’anno soprattutto ho fatto dei lunghissimi periodi senza pubblicare niente a causa di altri impegni che avevo. Ma sto cercando di tornare il più possibile regolare.

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        1. Ti capisco per la costanza…

          Per le immagini se le copi da Google e vengono rimosse spariscono anche sul blog e non ci puoi fare niente. Per rimanere, le immagini le devi caricare manualmente da WP. Ti consiglio Pixabay per quelle senza copyright

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