FIFA è stato il mio primo videogioco nel lontano 2004 sul Game Boy Advance. Ci ho sempre giocato nel corso degli anni ed è sicuramente uno tra i miei videogiochi preferiti su console. Allora perché ho smesso di giocare a FIFA, probabilmente per sempre?
FIFA Ultimate Team
L’inizio della fine è dovuto all’introduzione della modalità Ultimate Team nel gioco e all’insieme di dinamiche che si sono scatenate a causa di questa. Per chi non lo sapesse, FIFA Ultimate Team consiste in una modalità dove puoi creare una squadra totalmente tua, inserendovi giocatori provenienti da tutto il mondo e sfidare online persone reali.
Per chi ama FIFA, questa appare come la svolta, una modalità incredibile. Effettivamente lo è e mi sono divertito tantissimo. Tuttavia, ho anche iniziato a provare un grande senso di frustrazione e di scontentezza per cui alla fine ho deciso di chiudere con il gioco.
Perché ho smesso di giocare a FIFA
La modalità Ultimate Team ha tantissime funzionalità ed è addirittura giocabile in parte da mobile. Ne ho parlato qui. Ma come anticipato, è concepita molto male nel senso che vuole del male e non del bene a chi ne usufruisce. Sotto, una lista di grandissimi difetti:
- La possibilità di creare la tua squadra prevede la compravendita di giocatori tramite l’utilizzo di crediti del gioco. Tali crediti possono essere guadagnati tramite la vittoria delle singole partite, eventi, tornei o dalla vendita dei propri giocatori.
Tale meccanismo ha svariati problemi, come il fatto che tu debba fare delle aste, spesso della durata di giorni, per comprare un giocatore. Non è normale: non bisogna trasformarsi in imprenditori per premere due tasti e giocare a pallone. Ciò crea forte dipendenza e frustrazione quando l’asta la perdi per un soffio. - Secondo problema: nella modalità Ultimate Team, la più ambita per ovvi motivi, passi più tempo a svolgere azioni di gestione, che a giocare. Sistemi la formazione, compri giocatori, apri pacchetti… Insomma, le partite, un tempo nucleo del gioco, sono quasi un surrogato.
- A proposito di pacchetti, i giocatori li trovi soprattutto nei pacchetti che vinci. Questi pacchetti sono come le buste delle figurine: non sai cosa c’è dentro, ma sai che hai determinate possibilità di trovare determinati tipi di giocatori. Ecco che FIFA diventa un gioco d’azzardo, per cui sei portato a comprare una miriade di pacchetti, sperando di trovare il giocatore giusto. Diventa quasi una slot machine, una cosa terribile da vedere in un gioco indirizzato soprattutto ai bambini. Questa cosa mi disgusta davvero molto, anche perché il gioco prevede tantissimi acquisti in game, tra cui proprio i pacchetti. Parliamo di cifre molto alte. Gli YouTubers spendono anche migliaia di euro al mese per aprire i pacchetti e sono seguitissimi per questo. Ma che roba è? Che messaggio diamo alle nuove generazioni che amano il calcio?
- Se non hai la possibilità economica di comprare i pacchetti con soldi veri, la tua squadra è destinata ad essere surclassata dalle altre. L’alternativa che hai è giocare come un ossesso, per completare gli obiettivi che giornalmente, settimanalmente e mensilmente il gioco pone. Diventa un vero lavoro, potresti passare 8 ore al giorno per completare queste operazioni, anche perché ormai una partita, compreso il pre e il post, dura mezz’ora. Con due partite vola un’ora della tua vita senza che tu te ne accorga. Se consideriamo che una volta alla settimana FIFA lancia la Weekend League, ossia un mega torneo mondiale della durata di 30 partite da fare in tre giorni e accessibile a tutti, capiamo immediatamente che se vi partecipi il tuo weekend è bruciato a giocare a FIFA. Ho partecipato a qualcuno di questi eventi ed è stata un’esperienza frustratissima.
- FIFA ha infatti ormai la tendenza a portarti al cosiddetto rage quit: ti viene da spaccare il televisore, il joystick, ogni cosa ti capita a tiro quando perdi una partita, specialmente dopo avere dominato. Non sono un esperto, ma si dice che il gioco sia scriptato, ossia favorisca negli eventi della partita un giocatore piuttosto che un altro, per farti vincere e perdere, così da stimolarti continuamente. Odiavo questo e quando ho scoperto che alcuni giocatori reali, non ho idea di come, riuscivano a bloccarti all’interno di una partita costringendoti ad uscire e quindi a perdere a tavolino, è stato il colpo di grazia. Se aggiungiamo anche i problemi di connessione, tuoi o dell’avversario, quindi altre partite perse a tavolino, il gioco è fatto.
- Altro grande problema di FIFA: istiga alla violenza fisica e verbale. Sin dal 2011 gioco online ed amo farlo in quanto lo trovo più intrigante rispetto a giocare contro un computer. Non ho giocato a tantissimi giochi, ma sono certo di non avere mai visto così tanti insulti quanto a FIFA. Ne ho ricevuti di ogni e ogni tanto ammetto di averne pure scritti contro gli altri. Poi mi sono detto: “Ma che cosa stai facendo, sembri un idiota e forse lo sei pure.”
- Il gioco ha poi una durata effettiva veramente breve: meno di un anno. Questo perché ogni anno FIFA cambia e devi ricominciare da capo. Puoi dire addio alla squadra per cui hai speso centinaia di ore del tuo tempo. Non ho mai speso un euro su FIFA, ma mi metto nei panni di quelli che invece hanno acquistato pacchetti e quant’altro. Tutti quei soldi sono bruciati, per sempre. E ovviamente cosa fai? Quando cominci una nuova stagione torni a spendere ed entri in un bruttissimo circolo vizioso.
- Inoltre, per sfruttare al massimo le potenzialità del gioco e non rimanere indietro rispetto agli altri, devi acquistarlo all’uscita. Questo significa spendere circa 70 euro all’anno, sempre per lo stesso gioco di fatto. Infatti, FIFA ultimamente sta cambiando veramente poco e tantissimi giocatori si lamentano di questo.
- Un’altra cosa che mi faceva impazzire dell’Ultimate Team erano le versioni potenziate dei giocatori. Di fatto, potevano uscire delle versioni di giocatori della serie B più forti di Messi e Cristiano Ronaldo. Non ha assolutamente senso. Per non parlare dei giocatori “buggati“, ossia giocatori sulla carta scarsi, ma devastanti nella pratica. Questi giocatori sono legati quasi tutti al fattore velocità, la statistica più incisiva nei giocatori stessi.
- Infine, l’ultima cosa che mi ha fatto uscire di testa sono le mosse abilità, ossia i “numeri” che i giocatori possono fare. Per impararli a fare devi studiare delle combinazioni complesse di tasti, testarli e ritestarli. Il gioco a mio avviso perde il suo fascino e il suo realismo, perché la maggior parte delle mosse abilità non sono contrastabili. A tal proposito, la difesa è diventata ingestibile. Ho fatto delle partite che sono terminate 6 a 5 o anche di più. Giochiamo a tennis o a calcio?
Vedere questo video per credere:
Conclusioni
FIFA è evoluto, ma in peggio. Non mi piace per niente, non mi attira più per tutti i motivi che ho detto. Ormai ha preso questa piega, perché permette di guadagnare milioni di euro in più rispetto ad un gioco sano. Ecco perché io ho smesso di giocare a FIFA e non comprerò più tale gioco a meno che non venga rivoluzionato, ma ciò non accadrà mai.
Sono curioso di sapere se sono l’unico a pensare questo di FIFA e ad essermi trovato veramente male negli ultimi anni. Puoi lasciare un commento qui sotto, sarò felice di risponderti e di parlarne.
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Non sono un amante del calcio, perciò anche FIFA non rientra tra i miei interessi, ma mi spiace per te.
Vedo che Electronic Arts non si smentisce mai: apprezzando il denaro come non mai, costruisce il gameplay attorno all’idea di separare il giocatore dai suoi soldi, erodendone il portafogli in ogni momento di gioco… se vuole evitare di marcire in attese interminabili (la sua versione android di Dungeon Keeper) o se vuole accelerare l’accesso alle risorse migliori.
In gergo si definisce pay per win, paga per vincere, ed è un modello diffusissimo, basato su costruire in momento iniziale vivace e magari divertente, che finisce presto e che dovrebbe spingere a spendere soldi per ripetere l’esperienza. Essendo io un vecchio barbagianni squattrinato, appena sento il fetore del meccanismo, scappo al volo! XD
L’altra bella trovata che citi, quella dello “spacchettare” per trovare i personaggi o potenziamenti migliori comprando orge di pacchetti per soldi veri (o in cambio di una valuta di gioco che costa soldi veri) credo che abbia due nomi, sperando che io non stia facendo confusione: una è gacha, credo venga dai gachapon, macchinette giapponesi che in cambio di spicci lasciano cadere delle palline con dentro giocattoli collezionabili, casuali, di una serie – tipo i mostri ovetti kinder, quando “una su cinque” o “una su tre” trovavi i dieci pupazzetti delle tartallegre.
L’altro nome è loot box, la cassa del bottino che contiene X oggetti di gioco a caso, con % di ritrovamento di oggetti inversamente proporzionale alla loro utilità in gioco – in certi paesi, con gente che si è fatta un buco nel conto in banca, sono state equiparate al gioco d’azzardo e variamente osteggiate a livello legale.
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Perfettamente d’accordo sulla EA. Si è molto rovinata negli anni. Mi ricordo anche delle pene che ho passato con Star Wars Battlefront 2 (per PS4, non il gioiello della PS2), dove la metà delle cose erano a pagamento e il gioco all’inizio faceva pena. Dopo un’insurrezione mondiale lo hanno sistemato e ammetto che ora è un bel gioco, ma ci sono voluti 4 anni…
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