James Bond è una delle serie di film più amate, sia per il genere, sia per gli attori iconici che hanno interpretato questo personaggio: un agente segreto del MI6 con licenza di uccidere. In tre lettere, 007.
In questo articolo intendo concentrarmi sull’ultima serie di cinque film con protagonista Daniel Craig, ammirabile solo per il fatto che quasi mai ha utilizzato una controfigura e ha anche rischiato di lasciarci le penne. Partiamo dal primo film.
Casino Royale
Questo è senza ombra di dubbio il mio film preferito della serie. Il finale è sensazionale, sembra che te ne regali uno chiuso e con un lieto fine, invece dà inizio a una trama complicata che si dirama per i successivi quattro film.
Davvero molto originale, così come il tema casinò, luogo dove ne succedono di tutti i colori. In generale, questo film, ma anche gli altri, seppur in maniera minore, hanno veramente tanta carne al fuoco. Durano più o meno due ore ma ne sembrano passate quattro ogni volta. È impossibile annoiarsi, niente è mai banale e scontato, ci sono innumerevoli colpi di scena e altrettante scene d’azione da urlo. Se poi aggiungiamo un cast notevole, una colonna sonora superlativa che attinge sì ad alcune sinfonie del passato, ma le adatta splendidamente in chiave moderna.
Questo film ha veramente tutto, vale la pena vederlo anche se non piace il genere di spionaggio/azione.
Quantum of Solace
Il secondo film di 007 con Daniel Craig secondo me è il meno piacevole della saga. A tratti è un po’ filler, perché la trama va avanti il giusto. I primi venti minuti sono sensazionali, così come la parte in cui Bond individua i membri della Spectre a teatro.
Tuttavia manca di personalità in certi punti, a mio avviso. Il punto debole per eccellenza è la coprotagonista, poco incisiva e che fortunatamente non rivedremo più. Un caso? Tutti gli altri personaggi importanti che rimangono in vita sono presenti nei vari film della saga, ma lei no. Un motivo ci sarà.
Skyfall
Colonna sonora da parte di Adele da brividi. Se mi dicessero che questo è il secondo film della saga ci crederei. C’è più continuità con il primo rispetto al secondo. E se mi dicessero che è l’ultimo film della saga ci crederei allo stesso modo.
Questo film è vincente perché è autoconclusivo. Ha un cattivo forte, determinato e che fa davvero paura. Il migliore della saga per me. Così come il personaggio di M dà il meglio di sé. E infine conosciamo Bond nel profondissimo, cosa non scontata.
Questo film mostra anche tanto rispetto nei confronti degli altri James Bond, con riferimenti emblematici e coinvolgenti. Onestamente mi sarei fermato qui, non sarei andato avanti con i successivi due.
Spectre
Come dicevo, il quarto e il quinto film sono superflui a livello di trama, secondo me. Se mi avessero detto che con il terzo film era morta la Spectre ci avrei creduto.
Invece si sono complicati la vita per il botteghino. Il risultato è comunque valido, ma prima la trama procedeva in modo fitto, qui ci sono lunghe pause, dove il ritmo cala e si avverte. Della serie: allunghiamo il brodo.
A parte un inizio film coinvolgente, come tutti gli inizi della saga a dire il vero, come anticipato il ritmo cala e anche quando Bond dovrebbe essere in gravissimo pericolo non lo avverti. Il personaggio perde anche parte della sua forza e diventa quasi una caricatura di se stesso. I toni tesi diventano rilassati e a tratti troppo umoristici. Ci vorrebbe un po’ più di pathos.
No Time to Die
Probabilmente i produttori se ne sono accorti e ben sei anni dopo (la pausa più lunga tra un film e l’altro), fanno uscire l’ultimo con Daniel Craig: No Time to Die. Qui l’obiettivo è uno solo, chiudere la saga in modo memorabile.
E così ci mettono dentro di tutto:
- La compagna di James lo tradisce.
- James in pensione.
- James padre.
- Virus da pandemia mondiale killer.
- Missili giganti e tecnologie spintissime.
- La morte di James Bond, che diventa a tutti gli effetti un eroe degno della DC o della Marvel.
Tutto molto bello, tutto un po’ troppo.
Conclusioni
Se non hai ancora visto questa saga ti consiglio assolutamente di vederla. È adatta a ogni genere di pubblico, cresciuto, ma non troppo perché mantiene alti livelli di pudicizia, nonostante i temi trattati. Non è Jhon Wick o Jason Bourne per intenderci.
Se l’hai vista invece, sono curioso del tuo parere.
Concludo dicendo che fa anche piacere vedere tantissima Italia, presente in quasi tutti i film, spesso con ruoli importanti.
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