Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente

Il prequel di Hunger Games: La Ballata dell’Usignolo e del Serpente – trama, riassunto e recensione

Nonostante abbia amato la saga di Hunger Games, spulciandola nei dettagli, mi sono accorto di non averne ancora parlato sul blog. Oggi è il momento giusto per farlo, partendo da Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente, film uscito da pochi giorni al cinema.

Si tratta del prequel di Hunger Games ed è ambientato all’epoca dei decimi Hunger Games, quando Panem portava ancora in modo evidente le ferite della guerra civile.

Il giovane Coriolanus Snow, futuro presidente di Panem, è il protagonista di Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente, che racconta la sua storia. Figlio di un grande generale morto durante la guerra, Coriolanus cerca di risollevare le sorti della sua famiglia, caduta in disgrazia. Per farlo, diventa il migliore dei cadetti di Capital, la futura classe dirigente.

Si aspetta quindi di essere premiato, ricevendo un ingente somma di denaro, come da tradizione. Ma in occasione della decima edizione degli Hunger Games le cose cambiano. I giochi istituiti per mantenere la pace e ricordare ai distretti di rimanere al proprio posto hanno perso la loro efficacia. Sono poco seguiti e i timori per una nuova ribellione aumentano.

Così viene deciso di introdurre delle novità, come il ruolo del mentore, che avrà il compito di prendersi cura del proprio tributo, di modo che possa regalare al pubblico lo spettacolo migliore possibile. Il mentore che si dimostrerà più capace verrà premiato.

Inutile dire che Coriolanus intende vincere a tutti i costi. C’è un problema però: il suo tributo, un’innocente e pacifica cantante del Distretto 12, ha chance di vincere prossime allo zero. Insomma, non ha niente a che vedere con Katniss Everdeen. Il suo nome è Lucy Gray Baird.

Coriolanus Snow è un protagonista con i fiocchi e dal mio punto di vista il film è incentrato totalmente su di lui. Il resto compone le scene, attraverso tanti Easter egg. Ma il vero focus è lui, come in un romanzo di formazione.

Coriolanus vive la guerra dei tempi bui, conosce la fame, la morte, la disgrazia, l’umiliazione, la perdita ed è un sopravvissuto. Ha anche una pesante eredità sulle spalle: da sempre gli Snow sono una famiglia rispettata e potente, tocca a lui risollevarla.

Come anticipato, per farlo intende distinguersi agli Hunger Games come mentore e vuole che il suo tributo vinca. Sin dal primo momento si adopera per entrare in sintonia con Lucy Gray, per conquistare la sua fiducia e farla rendere al cento per cento. Attraverso il suo intelletto riesce a escogitare strategie vincenti e a influire sui giochi stessi, fornendo suggerimenti che verranno presi in considerazione nella pratica.

Per più della metà del film mi sono domandato: “Come è possibile che Coriolanus Snow sia diventato il cinico e senza scrupoli presidente della saga di Hunger Games?” Ha dimostrato di avere un cuore buono, di amare sinceramente Lucy Gray e di essere disposto a sacrificarsi per gli altri. Poi le cose cambiano con il suo esilio da Capital, quando si scopre che ha barato durante i giochi per fare vincere Lucy.

Viene così bandito e costretto a prestare servizio nei distretti, come pacificatore, per vent’anni. Chiede di essere assegnato al Distretto 12, sperando di potere rivedere Lucy. Il suo migliore amico e figlio del più ricco di Panem lo accompagna. Si chiama Sejanus Plinth ed è un fanatico, intento a sovvertire il sistema a favore del popolo. A differenza di Coriolanus però non ha né le capacità intellettive per farlo, né il sangue freddo.

L’esperienza nel distretto cambia totalmente Coriolanus, in più fasi. Nella prima, il suo ricongiungimento con Lucy Gray lo riempie di felicità, tant’è che è disposto a rimanere nel Distretto 12 per sempre, a costo di non rivedere più la sua famiglia, ossia ciò a cui tiene di più al mondo.
Le cose cambiano quando Sejanus entra in stretto contatto con i ribelli ed inizia a escogitare piani di fuga da Panem. Ma soprattutto quando Coriolanus scopre che la sua famiglia è stata sfrattata e, distinguendosi tra i pacificatori, ha la possibilità di avvicinarsi a Capital andando nel Distretto 2.

In lui nasce un intenso conflitto: torno verso casa? Tradisco il mio migliore amico per avere salva la pelle e guadagnare punti agli occhi di Capital? Rimango con Lucy Gray e scappo con lei via da Panem?
È il destino a scegliere per lui, in una sera come le altre nel distretto. Coriolanus viene coinvolto nell’omicidio della figlia del sindaco, che sapeva tutto riguardo a Sejanus e ai ribelli. Decide così di scappare con Lucy Gray, ma prima di poterlo fare assiste alla morte di Sejanus, il quale viene smascherato a causa di un messaggio inviato da Coriolanus stesso a Capital.

Coriolanus è distrutto dalla morte dell’amico e parte con Lucy Gray, per lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita, piena d’amore. Ma non sarà così. Coriolanus si tradisce dicendo che ha ucciso tre persone, mentre Lucy è a conoscenza di due omicidi. La fiducia tra i due cade e lei scappa senza più rivolgergli la parola.

Tradito a sua volta dalla persona che amava e per la quale era disposto a rinunciare a tutto, Coriolanus comprende finalmente la natura degli Hunger Games, che possiamo riassumere con questa massima latina: Homo homini lupus, cioè ogni uomo è lupo per un altro uomo. Non esistono bene o male, solo la sopravvivenza. Gli Hunger Games aiutano tutti i distretti e la stessa Capital a ricordare questo. L’arena non esiste solo negli Hunger Games, ma nella vita di tutti i giorni.

Dr. Volumnia Gaul, la stratega degli Hunger Games, ha seguito le mosse e le tracce di Coriolanus Snow sin dall’inizio dei giochi e decide di prenderlo come suo apprendista. È grazie a lei che Snow impara l’arte dell’avvelenamento, attraverso cui eliminerà nel tempo tutti i suoi oppositori politici. Inoltre eredita la fortuna del defunto migliore amico, in quanto i genitori di lui, ignari di ciò che Coriolanus abbia effettivamente fatto, lo considerano l’unico degno di ereditare.

Ed ecco che il quadro è completo: Coriolanus Swow è pronto a diventare il presidente di Panem, gradino dopo gradino.

In Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente gli Easter Egg sono davvero tantissimi e pochi cadono nel becero Fanservice. Ci sono infatti svariati dettagli, non forzati che ci aiutano a capire meglio alcuni elementi di Hunger Games, così come ad apprezzarli. Ne elenco alcuni sotto:

  • Il celebre brano The Hanging Tree, cantato da Katniss Everdeen e simbolo della ribellione ha le sue origini in questo film ed è composto da Lucy Gray Baird.
  • La passione del Presidente Snow per le rose nasce dal ricordo di sua madre, morta di parto.
  • Snow apprende l’avvelenamento e la resistenza all’avvelenamento dalla stratega Volumnia Gaul.
  • Volumnia Gaul è colei che inventa gli ibridi, nel suo laboratorio vediamo gli embroni di alcune creature rivoltanti che prenderanno parte alla guerra contro i distretti.
  • Il nome Katniss deriva dall’erba saetta, una pianta acquatica che cresce intorno al Distretto 12.
  • Caesar Flickerman, il carismatico conduttore degli Hunger Games di Katniss è probabilmente figlio o nipote di Lucretius Flickerman, il primo a condurre gli Hunger Games.
  • Tigris, la donna gatto che vediamo in Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II, è la sorella di Coriolanus Snow.
  • I droni che portano assistenza ai tributi nell’arena nascono in questo film, così come il sistema delle donazioni.
  • Arachne Crane, una dei ventiquattro migliori cadetti di Capital, è probabilmente parente di Seneca Crane. Coriolanus la detesta, ecco perché probabilmente in Hunger Games non dimostra mai particolare simpatia per Seneca.
  • Per chi già non lo sapesse, nella scena in cui Lucretius mostra le previsioni del tempo vediamo chiaramente la mappa degli Stati Uniti. Panem è gli Stati Uniti, divisi nei dodici distretti. Capital corrisponde a Washington.
  • Il Distretto 13 non viene mai menzionato, perché distrutto durante la guerra civile. Almeno così si crede.

La saga di Hunger Games è una delle mie preferite, perché sebbene appartenga al genere fantascientifico delle realtà alternative, mostra un’immagine del mondo e della società estremamente reale. Visionaria e cruda, lancia messaggi chiari e inequivocabili.

Prima di vedere Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente, a sua volta tratta da un libro, avevo delle perplessità. Leggevo su siti americani che era una brutta copia di Hunger Games, il classico prequel introdotto solamente per il botteghino e fare cassa, con fan service sconclusionati di qua e di là.

Il film invece mi ha profondamente convinto. Nonostante duri quasi tre ore sono volate. I personaggi, gli attori, gli Easter egg e i collegamenti, la trama, mi ha convinto tutto. Soprattutto Coriolanus, uno dei personaggi più intriganti di Hunger Games del quale volevo conoscere i retroscena e la vita prima di diventare presidente.

Un film che intendo riguardare per notare ulteriori dettagli, soprattutto se a poca distanza da Hunger Games. Ottimo lavoro, finalmente un prequel che non distrugge la saga principale, ma la completa.

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6 commenti

  1. Anche io sono entrato in sala senza troppa convinzione e ne sono uscito piacevolmente convinto! Gli attori sono stati straordinari (Rachel Zegler mi piace da impazzire da quando l’ho vista nel remake di West Side Story, e ha una voce supenda), gli effetti visivi sono molto belli e la storia ti prende in contropiede di continuo! In particolare mi ha lasciato interdetto come, a un certo punto, il film praticamente finisca e ricominci di nuovo, quando Snow va al distretto 12: è una deviazione che non avevo visto arrivare in nessun modo!

    Però quella è una parte che, secondo me, è stata fatta troppo velocemente, e il film avrebbe goduto, più di Il Canto della Rivolta, di essere diviso in due parti. Mi sembrato troppo frettoloso, con troppe cose buttate dentro tutte insieme; alla fine si capisce tutto, ma mi ha dato un senso di, di nuovo, frettolosità che mi è dispiaciuto. In un secondo film a parte ci si sarebbe potuto prendere più tempo e ampliare determinate cose, come l’evoluzione di Snow, la sua epifania e il rapporto con Lucy Gray, che manca, secondo me, di una risoluzione davvero forte. Mi aspettavo che alla fine, quando sono nel bosco, lui finisse per ucciderla, e se da un lato sono contento di non doverla piangere perché le ho davvero voluto bene, dall’altro mi è mancato un vero confronto conclusivo tra di loro.

    Bellissimi anche gli Hunger Games così spartani ed essenziali, privi delle sovrastrutture che troviamo con Katniss e ridotti essenzialmente a un gruppo di bambini che si massacrano a vicenda.

    Insomma, è un film a cui non davo niente ma che mi è piaciuto veramente molto!

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