Pay TV

Quanto costa al mese vedere tutte le pay TV? Una follia

Sono sempre stato d’accordo nel pagare un servizio. Credo nella filosofia del: “Se paghi, vale” e del: “Meglio spendere di più, per spendere meno“, cioè preferisco spendere di più oggi per pagare di meno o affatto un domani.

In generale, per me la qualità è importante e non ho mai avuto niente contro le pay TV, anzi, sono felice di pagare un abbonamento per un servizio che mi soddisfi.

Ora però le cose stanno sfuggendo di mano, perché c’è una frammentazione incredibile nell’offerta di contenuti televisivi e di streaming, i prezzi degli abbonamenti aumentano, mentre gli stipendi no.

Il mercato costringe ora il medio consumatore a fare delle scelte: vuoi arrivare alla fine del mese? Allora devi eliminare degli abbonamenti o rinunciare a sottoscriverli in partenza.

In questo articolo prendo in causa i principali protagonisti dello scenario delle pay TV, riportando il costo mensile di ogni singolo abbonamento da nuovi clienti, quindi con le migliori condizioni, tirando poi le somme.

I costi degli abbonamenti a tutte le principali pay TV

  1. Amazon Prime, quindi Prime Video. I primi 30 giorni sono gratuiti, poi 49,90€ all’anno, che significa 4,16 euro al mese. Si tratta senza ombra di dubbio l’abbonamento più vantaggioso nel rapporto qualità prezzo, considerando anche gli altri servizi inclusi e differenti dallo streaming di contenuti. Volendo fare l’abbonamento mensile e non annuale, il costo è di 4,99€ al mese.
  2. Netflix, è stata furba perché ora ha differenziato i piani, partendo da quello da 5,49€ al mese dove vedi le pubblicità e hai la definizione più bassa, oltre a un solo account, al tradizionale da 17,99€ al mese, che un tempo era l’unico. Ai fini dell’articolo non consideriamo la furbata del piano low cost, ma il piano completo.
  3. Disney Plus, i furboni hanno appena aumentato l’abbonamento annuale di 30 euro, portandolo a 119,90€ all’anno e 11,99€ al mese. Hanno anche preso spunto dal format di Netflix, proponendo tre tipologie di abbonamento, dove è possibile pagare meno rinunciando a dei servizi. In poche parole, lo stesso servizio è aumentato del 25% da un anno all’altro. Ciò va oltre ad ogni scusa plausibile legata all’inflazione, al calo dei mercati, eccetera. Non ci sono scuse, ma fatti.
  4. Sky, è difficile fare un medione tra tutti i pacchetti esistenti, anche perché propongono scontistiche avendo Netflix o Sky Wi-Fi. Inoltre, durante l’anno ci sono diverse offerte e con gli operatori puoi trattare il prezzo. Per esempio, se minacci di disdire l’abbonamento, magicamente arrivano offerte bomba irripetibili e solo per te, per cui il medione è ancora più complicato. Ipotizziamo 80,00€ al mese come nuovo cliente con tutti i pacchetti.
  5. DAZN, anche loro hanno suddiviso i piani in 3 e noi, ancora una volta, consideriamo il più completo e costoso, unico fino all’anno scorso: 45,99€ al mese.
  6. Infinity+, nuovamente vediamo tanti tipi di abbonamenti, consideriamo il completo da 9,99€ al mese.
  7. Paramount+, 7,99€ al mese
  8. NOW, 14,99€ al mese. Ha lo stesso catalogo di cinema di Sky, ma non serve il decoder e si vede direttamente in streaming.
  9. TIMVISION, comprende anche Discovery+ e costa 6,99€ al mese.
  10. YouTube Premium, 1 mese gratis e poi 11.99€ al mese. Lo inserisco in questo articolo perché può diventare un sostituto del vedere la TV. Io stesso guardo più YouTube della TV.

Conclusioni

Ho considerato i primi dieci servizi di streaming e pay tv in Italia e solamente con questi arrivamo alla modica spesa di 212,91€ al mese. Ossia 2.554,92€ all’anno. Per vedere la TV… E pensare che fino a vent’anni fa era tutto in chiaro: film, serie tv, sport, intrattenimento. Follia.

Ciò che fa riflettere è l’inversione di tendenza sulla concorrenza dei prezzi. Quando si verifica una situazione dove ci sono più concorrenti per la stessa fetta di mercato, normalmente si gioca al ribasso e comincia la guerra sul prezzo. A salire, non a scendere. In questo caso invece, non appena una fornitrice di servizi di questo tipo alza il tiro, le altre la seguono a ruota. Non appena una fa una furbata, come quella della differenziazione dei piani o del nucleo familiare, le altre la seguono.

Forse è arrivato il momento di tutelare il consumatore, introdurre delle regole più stringenti e smetterla con questa situazione insostenibile. Rimane sempre la scelta di vedere la TV in chiaro gratis o non guardare affatto la TV, che forse a questo punto è la cosa migliore.

Purtroppo socialmente siamo arrivati a un punto dove non riusciamo a rinunciare a questi servizi. Chi li eroga lo sa e ci massacra. Noi ci facciamo massacrare e siamo felici di farlo, ma fino a un certo punto. Una volta trovato il punto di rottura della corda non si torna più  indietro.

Se stai cercando una buona smart tv, ti consiglio questa 📺

Qui puoi acquistare il mio libro “Bellator Est Lux” in formato cartaceo 📕 
Qui puoi acquistare il mio libro “Bellator Est Lux” in formato ebook 📱

Articoli correlati:

Se non riesci a seguire il mio blog da WordPress, puoi farlo:

Al prossimo articolo!

13 commenti

  1. Fortunatamente non sono affatto un appassionato di serie tv e siccome questo è il prodotto più diffuso, posso fare a meno di qualsiasi servizio di streaming. Avevo provato tempo fa Netflix ma non mi ha soddisfatto come offerta di film. Ho solo timvision base incluso nella tariffa adsl ma lo uso poco. Di sport seguo solo il basket ed è tutto su dazn ma dato che la mia squadra quest’anno non è in serie A, ho rinunciato. Anche l’anno scorso su Eleven Sport ne avevo viste poche.
    Ho letto che lo streaming, anche musicale, aveva ridotto molto l’accesso ai contenuti pirata ma negli ultimi anni sta tornando a crescere e il motivo l’hai spiegato perfettamente tu. Forse bisogna ripensare al funzionamento delle piattaforme di streaming.

    Piace a 2 people

    1. Ciao, la tua riflessione sulla pirateria è importante, non ci avevo pensato. Un altro motivo a favore della revisione del sistema.

      Speriamo bene davvero, perché io invece adoro le serie tv 🙈 Inoltre ho la sfortuna della divisione dei brand che seguo sin da piccolo: Star Wars e Marvel da una parte, The Witcher dall’altra, il Trono di Spade in un’altra ancora…

      "Mi piace"

  2. Uno dei vari problemi è che tutte le piattaforme puntano su serie e film sempre più simili a blockbuster ad alto budget, e per rientrare nelle spese devono per forza alzare i piani di abbonamento; alzandoli così, però, si arriva al punto che la gente smette di pagare, non per cattiveria o egoismo ma perché, giustamente, c’è un limite al tempo e al denaro che si può investire davanti alla televisione. Eì inutile avere un’offerta così gigantesca se non ho il tempo materiale per vederla tutta o non posso permettermi di pagare ogni piattaforma. La soluzione, come ha accennato anche Joebarry, è il ritorno alla pirateria, cosa che spesso sono tornato a fare: Netflix mi si oppone con la questione dell’account famigliare, e piuttosto che chiedere ogni cristo di volta il codice a mio fratello, con il rischio che non possa rispondermi, preferisco scaricare le cose e guardarmele così.
    L’unica piattaforma che uso in modo abbastanza costante è Amazon Prime Video, che ha la bestialità dei canali a pagamento ma ha la selezione più eterogenea che abbia mai visto per quanto riguarda i film.
    Per il resto, purtroppo, c’è streamingcommunity.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Daniele Artioli Cancella risposta