Il battesimo del fuoco - libro The Witcher

The Witcher – Il battesimo del fuoco: trama, riassunto e recensione

Il quinto libro della saga di The Witcher presenta una rivoluzione totale nella narrazione, attraverso l’introduzione di una compagnia alla Signore Degli Anelli, composta da: Geralt, Ranuncolo, Milva (una Driade), un Vampiro e il Nilfgaardiano che abbiamo conosciuto nella prima stagione della serie tv di The Witcher, ossia quello ossessionato dal ritrovare Ciri. Se ti fossi perso la recensione del quarto libro, la potresti trovare qui The Witcher – Il tempo della guerra: trama, riassunto e recensione.

Lo stile

Ancora una volta Sapkowski mi ha sorpreso, in quanto ha introdotto l’ennesima novità nelle sue opere. Da questo punto di vista, è certamente l’autore più camaleontico e bravo nello sperimentare che io abbia mai letto. In ogni libro ho notato delle evoluzioni compiute con grande maestria, senza sforzo e con estrema credibilità.

Infatti, sfido chiunque a creare la compagnia che ho descritto sopra senza cadere nella trappola dell’imitazione a Tolkien. La compagnia più stramba che io abbia mai visto ha però un obiettivo preciso che la tiene salda: ritrovare Ciri. Non è ancora chiaro perché alcuni membri si siano ostinati su questo punto, ma Geralt aveva bisogno di aiuto e li ha coinvolti di buon grado.

A tal proposito, approfondiamo sempre di più la conoscenza del protagonista della saga, il quale si delinea come un personaggio che sposa la filosofia del: “Vivi e lascia vivere“, ma con alcuni saldi e irremovibili principi morali che se oltrepassati lo mandano su tutte le furie.

La trama

La ricerca di Ciri è appunto il focus di questo libro, sia per la compagnia, sia per Yennefer, che rientra in gioco dopo essere scomparsa dai radar. Dal canto suo, Ciri crede erroneamente di essere rimasta sola, in quanto convinta che se Geralt e Yennefer fossero sopravvissuti l’avrebbero certamente trovata.

Il tempo passa e la trasforma, facendola diventare un’adolescente problematica e malinconica (come darle torto), costretta ad unirsi ad un gruppo di rinnegati per sopravvivere. In questo frangente, a suo malgrado vive spiacevoli esperienze, come la violenza sessuale. La vive anche nei confronti di una donna e scopre lei stessa di essere bisessuale.

Su questo faccio un piccolo inciso: Sapkowski è uno scrittore senza filtri, che descrive la realtà per com’è, senza mezze misure o rigiri di parole. I suoi personaggi sono anche sboccati, se appartenenti al volgo. Personalmente detesto chi fa uso di un linguaggio scurrile per attirare l’attenzione del lettore, ma in Sapkowski è talmente realistico e naturale per cui non ci fai neppure caso. Anzi, ogni tanto ti fai anche una bella risata.

Chiuso questo inciso, come dicevo la ricerca di Ciri diventa il punto cardine della storia e probabilmente lo sarà anche nel prossimo libro. La storia stessa si complica dal punto di vista politico in quanto la guerra tra la superpotenza Nilfgaard e gli altri regni divampa.

Ho apprezzato molto anche questo fatto, ossia narrare le avventure di una compagnia immersa in un contesto disordinato e pericoloso, dal quale viene fortemente condizionata.

In poche parole, Sapkowski mi convince sempre di più e non vedo l’ora di leggere il prossimo libro!

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