bestiario medievale italiano

Bestie d’Italia: un bestiario medievale italiano

Bestie d’Italia è una breve serie di racconti diluita in tre volumi. In particolare, Bestie d’Italia Volume 1 contiene 10 racconti, ciascuno di uno scrittore diverso.
Le biografie al termine del volume sono davvero interessanti, ma per evitare di rendere l’articolo un trattato, mi limito a citare gli autori: Marco Bertoli, Gianluca Malato, Alessio Del Debbio, Mala Spina, Giuseppe Chiodi, Elena Mandolini, Giuseppe Gallato, Alessandra Leonardi, Daniela Tresconi e Monica Serra. Questi scrittori hanno già dato vita ad altre opere e progetti, vantano un ottimo curriculum letterario.

La conoscenza del campo si nota immediatamente, i racconti sono infatti scritti molto bene. Rispetto a Chi ha paura del Linchetto? e a Quando Betta filava, questi racconti sono scritti secondo i dialetti delle regioni a cui appartengono, non si limitano quindi al folklore toscano. Il gergo dialettale è comunque poco usato, perlopiù nei dialoghi. Ne consegue che i racconti sono perfettamente comprensibili.

Sinceramente non mi aspettavo un lavoro che andasse a toccare i miti e le leggende italiane che risalgono all’epoca greca o latina. Mi viene in mente Circe, la maga che, in questo caso, è sopravvissuta nel corso dei secoli e si trova a convivere con la realtà odierna. Mi aspettavo un’antologia incentrata sul Medioevo, essenzialmente, invece mi sono piacevolmente ricreduto. Le storie che ho più apprezzato sono quelle legate al mondo greco e latino, ma è un gusto personale.
Ci sono anche accenni alla mitologia norrena, al Ciclo Arturiano. Sto parlando di personaggi come Morgana ed il Drago simile a quello dei Nibelunghi.
Mi ha fatto tantissimo piacere, essendo io un appassionato di mitologia, constatare che queste creature fantastiche hanno radici anche nel nostro territorio.

Per quanto riguarda le regioni interessate dall’antologia, parliamo di: Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.
Mi ha colpito molto l’ambientazione quasi sempre attuale, ricca di cliché e riferimenti. In questo caso sono apprezzabili, perché trattandosi di brevi racconti ti permettono di entrare immediatamente nel contesto. Il caso più emblematico da questo punto di vista è Jackie Chan contro Dracula.
I racconti sono quasi sempre contornati da un alone oscuro, grottesco e difficilmente hanno un lieto fine. Ciononostante ci sono diverse scene comiche, aiutate anche dalle frasi in dialetto, che mi hanno fatto sorridere più di una volta.

Un fattore estremamente positivo che mi ha lasciato a bocca aperta riguarda i disegni. La copertina realizzata da Marco Pennacchietti è stupenda e i disegni interni al libro non sono da meno.

Bestie d’Italia volume 1

Bestie d’Italia volume 2

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