I Guerrieri della Tempesta ha rispecchiato e deluso in parte le mie aspettative.
Uhtred è sempre più anziano e non ha ancora riconquistato Bebbanburg.
Nel corso della sua storia si è arricchito, ma essendo un pagano schierato dalla parte dei cristiani, non è riuscito a scalare le gerarchie del regno del Wessex.
Ricordatevi che Uhtred è un personaggio inventato, così come Bebbanburg, Cornwell non può quindi renderlo il più potente signore della terra degli Angli, sarebbe un incredibile falso storico. E proprio dal punto di vista storico, questo ultimo libro si discosta molto dalla realtà delle cose. Cornwell lascia libero spazio alla sua fantasia e collega i personaggi e gli eventi inventati nei precedenti capitoli.
Ovviamente rimangono dei personaggi storici importanti, così come degli avvenimenti, tuttavia sono marginali nella trama.
Un nuovo stile
Per la prima volta, un libro della saga di Uhtred è interamente incentrato sul protagonista. Prima era lui che affiancava qualcuno e si ritrovava coinvolto in grandi eventi storici. Anche la famiglia di Uhtred è coinvolta a trecentosessanta gradi, il che l’ho apprezzato molto perché in questo modo il cerchio si è completato.
Uhtred ha tre figli che hanno preso tre strade completamente diverse.
Il primogenito, maschio, ha deciso di diventare un prete ed è stato diseredato da Uhtred stesso.
Il secondogenito, anche lui maschio, ha sempre affiancato il padre nelle sue avventure ed è diventato un temibile guerriero.
Il terzo, una femmina scaltra e determinata, è fuggita in Irlanda con il suo amante norvegese, che l’ha resa la sua signora.

Questi personaggi, insieme a lady Ethelfleda, sono i protagonisti “buoni” del libro.
Ragnall, un norvegese assetato di potere e fama, fratello di Sigurd, marito di Stiorra, figlia di Uhtred (perdonato lo scioglilingua) è il cattivo del libro. Magari questo personaggio avesse il carisma del quasi omonimo Ragnar Lothbrok! Si tratta di un villain senza arte né parte, mi ha convinto poco. Le sue strategie militari sono alquanto banali, inutili, stupide e scontate.
La mia opinione è cambiata…
La trama e il finale scontato del libro, insieme alle ultime cento pagine, tirate via, mi portano ad esprimere il mio primo giudizio negativo sulla saga.
Cornwell è un autore che con estrema maestria riporta le vicende della storia dalla A alla Z, sai persino quando i personaggi vanno in bagno. Stavolta il ritmo è stato frenetico in negativo, specialmente alla fine, dove diversi avvenimenti importanti sono stati raccontati da Uhtred in poche righe. Mi è dispiaciuto, perché mi è sembrato che Cornwell abbia scritto il libro tanto per scriverlo, che sia arrivato “spompato” alla fine di una saga che sa di dover concludere prima che sia troppo tardi. Non è più un giovanotto ormai.
Eppure non credo affatto che abbia scritto il libro per soldi, perché mantiene una sua coerenza. Credo piuttosto che voglia finire la saga a tutti i costi.
Sembra che Cornwell abbia curato la sua opera come sempre, ma all’improvviso abbia deciso di impennare.
La saga di Uhtred non è ancora finita, non temete. Se non l’avete ancora iniziata, vi invito ancora una volta a farlo. Nonostante le pecche dei Guerrieri della Tempesta, che vale comunque la pena di essere letto, questa rimane la mia saga storica preferita.
Quando finirà sarò molto triste, come ha sostenuto nientepopodimeno che George R.R. Martin: “Cornwell scrive le migliori scene di battaglia che io abbia mai letto”.
E vi assicuro che i pregi di questo grandissimo scrittore non si fermano qui.
Per gli appassionati di The Last Kingdom, sappiate che in questo libro ricompare uno dei personaggi principali della prima e della seconda stagione della serie: Brida.
Ho parlato qui della serie tv: The Last Kingdom: trama, recensione, curiosità
La storia di Uhtred continua… 👉 Un trono in fiamme: trama, riassunto e recensione
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Se vi siete persi i precedenti articoli, eccoli:
- Le storie dei re sassoni, di Cornwell, parte 1
- Le storie dei re sassoni, di Cornwell, parte 2
- Le storie dei re sassoni, di Cornwell, parte 3
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E per saperne di più su Cornwell:
L’arciere del re, recensione del romanzo storico di Cornwell
Il Re D’Inverno: recensione e riassunto del primo libro della saga di Excalibur, di Cornwell
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Al prossimo articolo!
Purtroppo non è mai facile mantenere lo stesso livello di una saga a lungo…possono subentrare diversi fattori che, a lungo andare, ne rendono la lettura meno avvincente.
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Devo ammettere che Cornwell è comunque riuscito a fare un lavoro straordinario.
Non so se lo sai, ma lui ha scritto altre saghe, insieme ad altri romanzi autoconclusivi.
Ha scritto tantissimo! Forse è lo scrittore che ho letto che ha scritto di più.
Sicuramente batte Martin
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Non mi riferivo a Cornwell in particolare, quanto alla difficoltà sottesa allo sviluppare una saga, perché può costituire un meccanismo logorante
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Grazie per la segnalazione. Attualmente ho una pila di libri interminabile, e non so se riuscirei a iniziare una nuova saga. Come avevo detto in precedenza, però, sembra interessante.
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Figurati, è un piacere!
Alla fine tutti noi blogger abbiamo i nostri libri da leggere, ti capisco benissimo.
Come dicevo a un altro blogger che mi ha consigliato un libro da leggere, anche io ho tantissime cose sul comodino e sugli scaffali
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