Star Wars Ahsoka

Ahsoka: trama, riassunto, recensione – ben fatto Disney

La prima stagione di Ahsoka è appena terminata, lasciando tante porte aperte e possibilità per il futuro.

Ahsoka è un personaggio nato ormai vent’anni fa, grazie a Filoni che l’ha inserita nel contesto di Star Wars prima come giovane apprendista di Anakin Skywalker attraverso alcuni film e la serie animata The Clone Wars e poi come guerriera adulta in Rebels.

Per questo motivo è giustamente considerata il personaggio più importante nato al di fuori dei film di Star Wars. Ecco come mai la serie tv era tanto attesa, così come le aspettative erano alte. Mi sento di dire che non siano state affatto tradite, anzi.

La trama

Ci troviamo poco dopo la fine dell’episodio VI. L’impero è stato teoricamente sconfitto e la Nuova Repubblica cerca di gettare, con fatica, le basi per una nuova tipologia di governo.

All’interno di questo contesto, di lenta ripresa dal dopoguerra, Ahsoka avverte delle perturbazioni nella Forza e teme il ritorno del Grand’ammiraglio Thrawn, in qualche modo bandito in un’altra galassia e unica figura di riferimento rimasta dopo la disfatta imperiale.

Ahsoka teme particolarmente Thrawn in quanto un suo ritorno riaccenderebbe la fiamma imperiale spronando i nostalgici e gli attivisti a farsi avanti, facendo così inevitabilmente collassare la neonata e instabile Nuova Repubblica.

I personaggi

Il punto forte della serie sono i personaggi. Sia che uno abbia guardato le serie animate, sia che non le abbia viste, hanno caratteristiche intriganti, ben riconoscibili e ti affezioni a loro.

La trama passa in secondo piano, è più una serie di avventura, di formazione, durante la quale i personaggi del Bene, ma anche del Male, migliorano.

Già, anche i personaggi del Lato Oscuro, di cui la maggior parte inediti, sono affascinanti, specialmente Baylan Skoll. Purtroppo, nonostante il finale aperto e un personaggio unico nel panorama di Star Wars, probabilmente non vedremo più Baylan a causa della prematura scomparsa dell’attore.

È in assoluto il primo Jedi che utilizza il Lato Oscuro come mezzo per raggiungere uno scopo e non è assolutamente schiavo di esso. Ricorda per certi versi il Conte Dooku, ma questi era estremamente egoico e in un certo qual modo illuso dal Lato Oscuro. Baylan invece lo controlla, lo percepisce e rimane concentrato sul suo obiettivo, che purtroppo non conosciamo e probabilmente non scopriremo mai.

Anche i personaggi noti grazie alle serie animate mi hanno convinto, a partire da Sabine, Ezra, Hera…

E cosa dire del mitico Huyang? Un misto del meglio di tutti i droidi che Star Wars abbia mai avuto. Una spalla comica, un anello di congiunzione tra vecchio e nuovo, un droide umano.

Infine, vogliamo parlare del ritorno di Anakin Skywalker, alias Darth Vader, alias Hayden Christensen? Sin dai tempi dell’episodio III ho sempre sostenuto (probabilmente l’ho ribadito anche in altri articoli), che Hayden sia un attore straordinario e l’unico in grado di interpretare Anakin Skywalker. Lo ribadisco ancora una volta. È a dir poco sensazionale, ha tutto ciò che Anakin deve avere. Forza, determinazione, voglia di insegnare e fare capire di essere il numero uno, saggezza, ma anche malinconia, rabbia, egoismo.

Il rapporto maestro-allievo con Ahsoka è commovente e si percepisce anche nel backstage. Tutti amano Hayden e come si fa a non amarlo? L’effetto di ringiovamento è superlativo, tant’è che si vocifera ci sia la possibilità di una futura serie o un futuro film con Hayden, Ahsoka e Obi-Wan Kenobi durante le Guerre dei Cloni.

Se gli attori fossero d’accordo e i produttori non lo facessero sarebbero dei pazzi. Curando un prodotto simile pottrebbero piazzarlo sul podio dei migliori contenuti di Star Wars, al cui primo posto per me rimane senza dubbio Rogue One, seguito da Episodio III e da Episodio IV.

La cura dei dettagli

Finalmente la cura nei dettagli non è sfociata nel fan service. È stato fatto un lavoro egregio, anche perché quando come in questi casi ci si trova costretti a unire materiale proveniente da contenuti assai diversi tra loro, è ancora più difficile.

Ahsoka è infatti il punto di congiunzione tra le serie animate, la Nuova Trilogia, la Trilogia Classica e la Trilogia Sequel. Insomma, c’è veramente tutto.

Un esempio di cura nei dettagli? Huyang afferma di avere istruito ogni Jedi passato dal tempio, quindi anche il Conte Dooku, il quale a sua volta ha istruito Grevious. Huyang nella serie utilizza una tecnica di combattimento assai simile a quella utilizzata da Grevious nell’episodio III.

La magia in Star Wars

Vedendo la quantità di contenuti magici della serie ho pensato a un caro amico purista il quale mi ha sempre detto che la magia in Star Wars non deve esistere.

Mi trova d’accordo, anche perché in Ahsoka non si va per mezzi termini, si parla proprio apertamente di magia.

Cosa c’è di male? O c’è la magia o c’è la Forza. Sono due cose antitetiche. L’avere dei poteri in Star Wars significa essere sensibili più degli altri alla Forza. Non essere magici, dotati internamente di magia. C’è un po’ di confusione a riguardo, anche perché mentre l’utilizzo della Forza (in teoria, vero episodio IX?) pone dei limiti invalicabili. La magia non ne pone.

Speriamo non ci sia una deriva della cosa. In The Old Republic, ma anche in altri contenuti, come ad esempio i fumetti, vediamo come gli antichi Sith fossero un tutt’uno con la forza e avessero capacità straordinarie. Ma non la magia. Attenzione a quello che fate per favore!

Conclusioni

Ahsoka è una serie tv che convince e ti fa scalpitare per la stagione due. Rispetto ad Andor, a Boba Fett e a The Mandalorian l’ho trovata priva di punti morti. Anzi, avrei gradito più carne al fuoco, perché ogni contenuto proposto è interessante e vorresti saperne di più.

La reputo quindi un contenuto di alta qualità, ancora superiore alle serie live action già uscite e che comunque hanno avuto successo.

Sicuramente ha aiutato anche l’aver ripreso i personaggi migliori delle serie animate e complessivamente Ahsoka ha sempre occupato un posto di primo ordine nelle classifiche dei personaggi meglio riusciti e più completi di Star Wars. Vale la pena accendere il televisore anche solo per vedere Hayden Christensen nei panni di Anakin.

Concludo sottolineando anche la bravura di Disney nel fare un passo avanti. Non ho avvertito contenuti politcally correct, ho avvertito invece angoscia, paura, oscurità e sensazioni negative associate al grottesco. Finalmente, deve essere così. Star Wars non è la storia della buonanotte.

C’è voluto del tempo, ma Disney sembrerebbe averlo capito. Bravi per avere fatto un mea culpa, avere cambiato rotta e avere quindi convinto.

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8 commenti

  1. Ho letto moltissime opinioni entusiaste per questa serie, e mi fa piacere: mi sembra che il franchise di Star Wars sia incredibilmente discontinuo, e per una volta sono contento di vedere il fandom unito.
    Non essendo appassionato di questo universo non ho visto la serie, sebbene abbia visto, a suo tempo, un paio di stagioni di Clone Wars per cui conosco Ahsoka e so di chi si parla; già là era un personaggio che mi piaceva molto e mi sembrava avesse del potenziale, per cui ottimo lavoro nell’averlo epslorato!

    Sono d’accordo su Hayden Christensen, a me è sempre piaciuto il suo Anakin sia in Attacco dei Cloni che in La Vendetta dei Sith; purtroppo si è attirato un sacco di odio per colpe che non sono sue (alcuni dialoghi che gli sono stati messi in bocca non si possono sentire, ma, di nuovo, non è colpa sua); la prima volta che ho rivisto Il Ritorno dello Jedi con il finale modificato ed è apparso insieme a Yoda e Obi Wan mi ha quasi commosso!

    Io non penso che la Forza e la magia siano concetti antitetici, anzi. Parlo sempre da profano che conosce in modo superficiale il mondo di Star Wars, ma alla fine quello della Forza è un sistema magico, con le sue regole, le sue potenzialità e le sue limitazioni; certo, è un sistema magico lasciato molto vago perché nessuno, mi sembra, conosce davvero i limiti della Forza, ma questo non cambia la sua natura. Essere sensibili alla Forza, secondo me, non è diverso dall’imparare a maneggiare le forze spirituali che ti permettono di eseguire incantesimi: penso, ad esempio, a Willow di Buffy l’Ammazzavampiri, che scopre di essere “predisposta” all’uso della magia e studia per riuscire a controllare sempre di più queste forze misteriose e piegarle per realizzare i suoi incantesimi. Poi anche la magia, in alcuni sistemi magici, pone dei limiti che non possono essere superati: in Harry Potter, ad esempio, la magia non può riportare in vita i morti, e altri incantesimi sono considerati tabù o comunque irrealizzabili (o illegali, ma è un’altra questione). In molte storie la magia non può essere usata per un profitto personale, ed è un grosso limite imposto ai personaggi. Insomma, secondo me non sono due concetti incompatibili tra loro, è come un tipo di magia realizzato manipolando questa energia che permea l’universo; è per questo che sono molto d’accordo con chi considera Star Wars un fantasy, più che fantascienza – oltre che per il sistema dei personaggi e lo sviluppo narrativo. Diciamo che è un fantasy che si traveste da fantascienza, così come Alien è un horror camuffato da fantascienza!
    Poi ripeto, parlo da uno con una conoscenza superficiale e limitata ai film di Star Wars.

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    1. Ciao Daniele, sono contento di trovare qualcuno che la pensa come me sul povero Hayden, finalmente.

      Rispetto alla magia in Star Wars, è un discorso articolato che giustamente hai ripreso perché libero di interpretazione.
      Sicuramente Lucas ha più volte affermato di volersi distaccare dal genere fantascientifico classico, partendo dal fatto che nello spazio non si sentono i rumori e in Star Wars è tutto un rumore. Ha anche affermato che Star Wars è un fantasy ambientato nello spazio.

      Tuttavia sulla magia, pur senza affermarlo direttamente (o almeno non ho trovato riferimenti) non si è mai avventurato più di tanto. Nel canon classico di Lucas non ci sono infatti riferimenti alla magia, ma sempre e solo alla Forza, intesa come collante dell’universo, presente in ogni essere vivente. Ci tiene proprio a sottolineare come chiunque abbia dentro di sé la Forza.

      La magia invece è più un potere destinato a pochi, come hai detto tu viene subito in mente Harry Potter. E lì il mondo è diviso in maghi e babbani.

      In Star Wars invece tutti possono diventare sensibili alla Forza, anche uno scettico come Han Solo. Forza = Fede, più o meno.

      Però quello che dici tu è altrettanto verosimile!

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