Se ti fossi perso il precedente capitolo, lo trovi qui: Il Silmarillion: recensione, riassunto e spiegazione – parte 9 – la venuta degli Uomini e la morte di Fingolfin
QUENTA SILMARILLION
(La storia dei Silmaril)
Capitolo 19: Di Beren e di Lúthien.
Come anticipato nello scorso capitolo, Beren, figlio di Barahir (questo nome potrebbe farvi venire in mente l’anello portato da Aragorn nel Signore degli Anelli), rimase l’unico sopravvissuto degli Uomini del Dorthonion.
Si vendicò dell’uccisione da parte degli Orchi della sua famiglia e recuperò l’anello del padre, ossia l’anello di Felagund.
Per quattro anni, Beren vagò nel Dorthonion come un fuorilegge e col tempo divenne vegetariano, in quanto strinse una forte amicizia con gli uccelli, che lo proteggevano.
Morgoth e Sauron gli diedero la caccia, addirittura con un esercito e posero una taglia sulla sua testa. Tuttavia, non fu mai trovato.
Alla fine, Beren decise di andarsene dalla sua terra natia e si diresse nel Doriath, il regno di Thingol e Melian, protetto da forti incantesimi.
Beren riuscì comunque ad entrarvi e si imbatté in Lúthien, la figlia del re e della regina.
Lo stesso Tolkien afferma che Lúthien era la più bella dei figli di Eru. Come molti di voi lettori sapranno, Lúthien non è altro che la trasfigurazione della moglie di Tolkien. Mentre Tolkien, all’interno della storia, è Beren.
Difatti, anche Tolkien è rimasto orfano da giovane e ha dovuto superare diverse insidie prima di risollevare le sorti della sua vita.
Detto questo, Beren si innamorò immediatamente di Lúthien, la cui fisionomia è simile a quella di Arwen.
L’uomo la vide danzare e cantare, ma all’improvviso lei scomparve. La cercò in lungo e in largo per la foresta. Infine la trovò e immediatamente anche lei si innamorò di lui.
Cominciarono così a vagare per la foresta, soli e innamorati. Tuttavia, Daeron, il menestrello del re, informò Thingol di ciò che stava accadendo. Ovviamente Re Thingol si infuriò. Avrebbe voluto catturare e gettare Beren in una cella, ma Lúthien glielo impedì.
Così Beren fu portato al cospetto del diffidente re, che lo interrogò. Con grande coraggio, Beren chiese la mano della figlia del re. Teniamo presente che pur essendo un uomo, la nomea di Beren era più che nota agli Elfi, che provavano un forte rispetto e una grande ammirazione per lui, scampato a morte certa.
Ma Thingol non ebbe pietà con le parole e insultò Beren, definendolo una spia del Nemico. Beren non cedette di un centimetro e mostrò con orgoglio l’anello di Felagund, nonché l’anello della nobile casata di Finarfin.
A questo punto a Re Thingol venne un’idea: promise di dare la mano di sua figlia in cambio di un dono. Il dono in questione era nientepopodimeno che uno dei Silmaril, che all’epoca, erano incastonati nella corona di Melkor.
Insomma, la missione affidata a Beren era più che impossibile da compiere.
Ma Beren, con sommo stupore di tutti i presenti, accettò senza remore. Partì e si diresse verso nord. In particolare, si recò dall’amico Re Finrod Felagund e gli raccontò la sua storia sventurata. Il re fu da subito convinto di aiutarlo, mentre Celegorm, figlio di Fëanor, si rifiutò in quanto nessuno tranne un membro della sua casata avrebbe potuto conservare un Silmaril, come giurato da suo padre molto tempo addietro.
Celegorm e Curufin iniziarono a tramare contro Felagund e il regno del Nargothrond, con la speranza di impadronirsene. Infatti, Re Felagund lasciò temporaneamente il trono al fratello Orodreth, in quanto accettò di accompagnare Beren nella sua missione, insieme ad altri dieci compagni.
Grazie ai suoi poteri, Felagund rese la compagnia somigliante agli Orchi, così poterono avanzare indisturbati, se non in rare occasioni. Tuttavia, Sauron non fu ingannato e li scorse dalla sua torre. Li fece catturare e li gettò nelle segrete del suo castello. Non capì però la loro vera identità, così fece divorare un compagno alla volta da un suo mannaro, affinché parlassero.
Lúthien venne a sapere della sorte di Beren e immediatamente partì per aiutarlo. Tuttavia, Re Thingol la imprigionò con l’inganno in una casa su un albero. Ma Lúthien non si diede per vinta e riuscì a fuggire.
Ella si imbatté poi in Celegorm e Curufin. In particolare, fu trovata da Huan, il cane di Celegorm. Huan non è un cane qualsiasi, in quanto nato a Valinor. Immaginatevi quindi un cane assai intelligente, forte e molto grande.
Nonostante le gentili parole pronunciate dai fratelli, Lúthien fu catturata e rinchiusa in una cella nel Nargothrond. Il proposito di Celegorm e Curufin era quello di ottenere la mano di Lúthien, di modo da accrescere il loro potere, dato che era la figlia di uno dei più importanti reami degli Elfi.
Ma Huan lo impedì. Aveva provato amore per Lúthien sin dal primo momento in cui l’aveva vista. Era rimasto sempre accanto a lei e aveva ascoltato le sue parole. Huan capiva perfettamente tutto, ma non poteva replicare, perché gli era concesso di parlare tre volte prima di morire.
Huan la aiutò a fuggire e le permise di cavalcarlo. Il cane era velocissimo e instancabile. Nel frattempo, solo Beren e Felagund rimasero vivi nelle segrete di Sauron. Questi voleva tenere Felagund per ultimo, in quanto aveva capito che fosse un Noldor. Così, il mannaro cercò di uccidere Beren, ma Felagund lottò con lui. Uccise il mannaro, ma rimase ferito a morte. Morì dopo poco e Beren lo pianse amaramente.
In quel momento arrivò Lúthien e iniziò a cantare una melodia potentissima, che chiunque poté sentire. Beren le rispose e Lúthien se ne accorse. Così aumentò la potenza del suo canto. I lupi ulularono e l’isola di Sauron tremò.
Sauron capì chi fosse Lúthien e inviò i suoi mannari per catturarla. Uno ad uno, furono uccisi da Huan. Così Sauron fu costretto a inviare Draugluin, signore dei lupi mannari. Il combattimento fra i due animali fu lungo e feroce. Alla fine, il mannaro si ritirò e morì ai piedi di Sauron dicendogli che Huan era lì.
A questo punto, Sauron assunse le sembianze di un lupo mannaro e attaccò. Dopo un lungo scontro, Huan lo inchiodò al suolo. Benché cambiasse il suo aspetto, Sauron non riusciva a fuggire dalla presa. Così si arrese a Lúthien e le lasciò la signoria dell’isola di Tol-in-Gauroth. Poi fuggì via.
Così furono spezzati tutti i nefasti incantesimi presenti sull’isola e le segrete finalmente si aprirono. Tutti i prigionieri furono liberi, ma Beren non comparve. Lúthien lo trovò infine chino sul corpo esanime di Felagund. I due finalmente si ricongiunsero. Seppellirono Felagund e in seguito presero a vagare per i boschi, cercando di dimenticare tutto il resto.
Intanto, Celegorm e Curufin furono cacciati dal Nargothrond, in quanto venne scoperto il loro tradimento. Accadde che i due si imbatterono in Beren e Lúthien, nella foresta di Brethil. Senza pensarci due volte, Celegorm caricò Beren con il cavallo, mentre Curufin catturò Lúthien. Beren schivò l’attacco e con un salto disarcionò Curufin. Prese poi a strozzarlo. Nel frattempo, Celegorm lo caricò da dietro con una lancia, ma Huan gli balzò addosso. Celegorm fu disarcionato e maledisse il suo vecchio cane.
Intanto, Lúthien supplicò Beren di risparmiare Curufin. Così fu. L’elfo fu però spogliato dei suoi averi, compreso il cavallo.
Salì poi in groppa a quello di Celegorm e fecero per andarsene. Ma Curufin, umiliato, scagliò una freccia contro Lúthien. Huan se ne accorse e la afferrò al volo. Ma per la seconda non poté intervenire. Beren spostò Lúthien e fu colpito in pieno petto. A questo punto i fratelli fuggirono, perché soddisfatti.
Lúthien guarì Beren e la riaccompagnò nel Doriath, memore del suo giuramento. Partì da solo, mentre lei dormiva. Cominciò a cantare di lei e Lúthien lo udì, seppur lontano. Ancora una volta, Huan accettò di farsi cavalcare da lei e i due si recarono all’isola di Tol-in-Gauroth. Ivi presero la pelle del mannaro Draugluin e di Thuringwethil, l’enorme pipistrello messaggero di Sauron. Si travestirono in quel modo e nessuno osò avvicinarsi a loro. Raggiunsero infine Beren, che si spaventò vedendoli arrivare così vestiti.
Questi non voleva che Lúthien lo accompagnasse, ma Huan, parlando per la seconda volta, gli spiegò che il suo destino era legato a quello di lei. Così i due amati si camuffarono, lui da Draugluin e lei da Thuringwethil.
Ecco il link al prossimo articolo: Il Silmarillion: recensione, riassunto e spiegazione – parte 11 – la riconquista del Silmaril
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Ottima sinossi! Auguri per i 300 follower!
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300? Non me ne ero neanche accorto! Grazie 😄
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già, vero, 300 followers! complimenti^^
cmq, che gran casini
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diciamolo, la più bella storia scritta da Tolkien, è completa, c’è tutto.
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