Le carte di Magic del Signore degli Anelli stanno spopolando. Basti pensare che la carta dell’Unico Anello, presente in una sola copia al mondo, è stata venduta per qualche milione di dollari.
Si tratta di una mera strategia di marketing per risollevare le sorti del noto gioco di carte oppure si tratta di prodotti realmente di qualità?
La mia esperienza
Recentemente mi è stato regalato il kit iniziale, che contiene due mazzi, uno del Bene (Uomini ed Elfi) e uno del Male (Orchi), che permette di giocare quindi direttamente con un’altra persona. Questo è molto apprezzabile.
Entrambi i mazzi (Grimori) contengono 60 carte, come da standard. Devo dire che sono ben bilanciati, quello del Bene gioca sulla difesa e quello del Male sull’attacco.
L’esperienza di gioco è più da Magic che da Signore degli Anelli. L’avevo avvertito già giocando alla versione mobile, alla quale ho preferito nettamente Gwent.
Per chi non conosce Magic, in parole poverissime, l’obiettivo del gioco è azzerare i 20 punti vita dell’avversario attraverso l’attacco dei mostri, i loro effetti speciali e quelli delle altre carte. Per farlo è necessario piazzare le terre sul terreno di gioco, ossia carte che consentono di giocare altre carte, in funzione del loro costo di evocazione. Questa dinamica è proprio quella che allontana dal Signore degli Anelli.
Normalmente i giochi da tavolo e di carte degli Signore degli Anelli hanno delle dinamiche diverse, più dirette e immediate. Inoltre, contengono elementi caratteristici. In Magic The Gathering ci sono tante, forse troppe carte che centrano poco con Il Signore degli Anelli, a partire dalle terre. C’è tanto fantasy, ma poco Signore degli Anelli. Considerando che ho letto ormai ogni contenuto pubblicato da Tolkien sono certo che la maggior parte delle carte e dei personaggi è inventata. Non ha alcun fondamento alle spalle.
Probabilmente il numero dei personaggi appartenenti al legendarium di Tolkien era insufficiente a realizzare il gioco. In tal caso capisco la scelta dei produttori. Ma in caso contrario non la comprendo. Un’altra ipotesi è che non potendo accedere ai contenuti del Silmarillion per mancanza di diritti e quindi a un mondo di roba, attingendo solamente dal Signore degli Anelli effettivamente la scelta si riduce cospicuamente.
Ad ogni modo, a parte alcune carte iconiche, la maggior parte è anonima. Aragorn nero è poi quel toccasana senza senso che sposta Magic nell’insieme delle aziende che farebbero qualsiasi cosa pur di avere il timbro del politically correct in fronte. Missione compiuta, bravi!
Il sito ufficiale del gioco è veramente ben curato. È possibile vedere tutte le carte uscite e acquistare i pacchetti e i mazzi disponibili.
Conclusioni
La risposta alla domanda che ha dato vita all’articolo è: Magic the Gathering – Il Signore degli Anelli sicuramente è stato ideato con chiarissime idee di marketing alle spalle. Tuttavia se metto tutto insieme non è un prodotto che ripudio, anzi, mi sono molto divertito a giocare e ci sono delle carte che mi piacciono, anche solo da vedere. Altre meno, ma ci sta.
Allo stesso tempo non ci sono abbastanza motivi per stimolare il collezionismo, a partire da prezzi quasi proibitivi. A parte il kit iniziale, i costi sono alti. Basti pensare che ordinando da Amazon un kit con decine di bustine lo paghi quasi dieci euro a bustina. È tantissimo.
Nel mio caso molto probabilmente in futuro acquisterò altri structure deck predefiniti a buon prezzo, anche perché sicuramente ne usciranno di nuovi rispetto agli attuali.
Concludendo, per giocare con gli amici, soprattutto se appassionati, è veramente bello e ne vale la pena per me. Collezionare le carte e investire i propri soldi nel gioco, assolutamente no.
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