Recentemente ho deciso di scaricare il gioco Magic: The Gathering Arena sul mio smartphone, trascinato dall’euforia comune per l’uscita delle carte a tema Signore degli Anelli.
Dopo qualche partita sono rimasto deluso da diverse cose: le carte del Signore degli Anelli le spacchetti raramente, il gameplay nel giocatore singolo è palesemente scriptato e probabilmente anche online, in generale l’esperienza di gioco è poco accattivante, per non dire noiosa.
Tuttavia avevo voglia di scaricare un gioco di carte dove fare una partita ogni tanto e divertirmi. Ne ho provati diversi senza infamia e senza lode, finché non mi sono imbattuto in Gwent.

Cos’è Gwent
Gwent è il gioco di carte presente in The Witcher, sia nei libri, sia nei videogiochi, sia nella serie tv. Nei videogiochi è presente e rilevante. Si vede che è stato studiato bene e già lì mi ha convinto, anche se si differenzia dal Gwent protagonista di questo articolo.
Gwent consiste nel creare un mazzo di carte, circa 25, composto da personaggi e carte strategia.
Esistono le seguenti fazioni:
- Nilfgaard
- Skellige
- Mostri
- Scoia’Tael
- Sindacato
- Regni Settentrionali
Ognuna di queste fazioni ha specifiche carte e specifici effetti (ordini) che consentono di creare delle combinazioni volte a sconfiggere il proprio avversario.

Ogni partita è alla meglio delle tre, ossia il primo giocatore che vince due round vince la partita. Esiste anche la possibilità di pareggiare, in quanto la vittoria o la sconfitta in un round si determina dal punteggio raggiunto da ogni giocatore. Il punteggio a sua volta viene determinato dalle carte giocate.
Ad ogni turno è obbligatorio giocare una carta. Non farlo significa passare. Quando si passa non si possono più giocare carte nel round e pertanto le sorti dello stesso sono in mano all’avversario. Questo può decidere se passare a sua volta o giocare altre carte.
Come vincere a Gwent
Padroneggiare il passare è fondamentale in questo gioco, perché può consentirti di avere nel round successivo una carta in più del tuo avversario, quindi un enorme vantaggio.
Quando cominci la partita per primo ti conviene giocare nel primo round delle carte che ti consentano di allungare subito sul tuo avversario. Questo poiché, contrariamente a quello che si possa pensare, partire per primi è uno svantaggio per due motivi: l’avversario il turno dopo può passare e lasciarti con una carta in meno, esistono molte carte che contrastano quelle giocate dall’altro. Perciò, se parti per primo sei subito attaccabile.
Un altro consiglio riguarda l’utilizzo dell’abilità speciale comandante, caratteristica di ogni fazione. Non va bruciata ma giocata nel momento decisivo della partita. Normalmente io la tengo per il terzo round o per vincere il secondo di fila e concludere prima la partita.

Gwent è pay to win?
Un altro motivo per cui ho deciso di abbandonare Magic: The Gathering Arena è che il gioco è immensamente pay to win. Ossia senza non compri i bundle o i pacchetti di carte aggiuntivi è quasi impossibile vincere.
In Gwent non è così, in quanto riesci a spacchettare un discreto numero di carte senza spendere 1 euro e a trovare delle ottime carte, alcune anche fortissime. Ovviamente trattandosi di un gioco digitale è inutile parlare di fortuna, mi occorre parlare di script. Ad ogni modo sono umani. Dopo alcune ore di gioco sono riuscito ad arrivare in divisione 18 su 30 senza dover spendere un euro. Ora però mi rendo conto che avere delle carte più forti o dei mazzi completi, come li hanno altri giocatori che incontro, aiuterebbe moltissimo. Puoi avere anche la strategia migliore del mondo, ma se ti mancano le carte vai poco lontano.
Qui apro due parentesi importanti, una sul negozio di Gwent e l’altra sul deck-building.
Per quanto riguarda il negozio, offre la possibilità di comprare con soldi veri pacchetti o bustine di carte, così come i classici avatar e via discorrendo. Ciò che non mi piace del negozio sono i costi. Totalmente assurdi. Non posso pagare dieci euro per l’avatar di Geralt o venti euro per un tappetino di gioco uno stemma. Non li spenderei se fossero reali, figuriamoci digitali. Se abbassassero i prezzi credo che aumenterebbero nettamente le vendite. Perché magari un pacchetto promozionale di belle carte da un euro una tantum te lo compri. Così invece è infattibile.
Il deck-building in Gwent
Come ogni gioco di carte che si rispetti, come Yu-Gi-Oh e Magic, anche Gwent si basa sul deck-building, ossia nella costruzione di un mazzo funzionale e competitivo, composto da precise carte per sfruttare precise combinazioni.
Ho capito che Gwent era un gioco davvero serio dopo avere trovato una caterva di forum online e di video che spiegano quali sono i mazzi migliori. Così come la possibilità di scaricarlo su Steam e la presenza di esports a riguardo. Insomma, Gwent è un giocone.

Conclusioni
Se stai cercando un gioco di carte, online, graficamente ben fatto, curato, veloce, divertente e serio, Gwent è ciò che fa per te. Al di là della cornice di The Witcher entro cui è inserito, apprezzata dagli amanti del fantasy come me, è proprio un gioco che convince e non stanca. Il fatto di giocare contro mazzi sempre diversi ti stimola, anche a cambiare il tuo e a studiare nuove strategie.
È bello perché quando perdo contro un giocatore penso: “Ah, questo è sicuramente il mazzo più forte.” Poi questo pensiero si ripete più volte nel tempo e comprendo che ci sono tanti mazzi forti e altrettante combinazioni possibili.
Personalmente gioco con il mazzo Skellige puntando alla distruzione delle truppe avversarie o al loro annullamento. Questo perché, come anticipavo, attualmente mi trovo in una lega con un livello di mazzi superiore al mio e sono costretto a cercare di annullarli per vincere. Attualmente più o meno ne vinco una e ne perdo due. A tal proposito, un’altra cosa che apprezzo di questo gioco, assai differente da altri, è la premiazione della vittoria: una vittoria vale 2/3 sconfitte.
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