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Tolkien: il più grande scrittore di tutti i tempi

Tolkien è il più grande scrittore di tutti i tempi? Per me sì e tra poco scoprirai perché.
Piccola premessa personale: secondo la mia opinione, uno scrittore non va giudicato solamente per il suo stile, ma soprattutto per i contenuti che crea e per come li crea. Da ciò ne consegue anche la spinta ad approfondire gli aspetti riguardanti la sua vita, per avere un quadro più completo.

Lo stile

Ebbene, Tolkien dal punto di vista dello stile può essere criticato sotto diversi aspetti, specialmente se relazionato al moderno stile scrittorio dello Show Don’t Tell, che ultimamente mi ha un po’ stufato e un giorno spiegherò perché. Infatti, Tolkien è un narratore onnisciente, che appunto narra le vicende. Le racconta, senza alcun pathos, senza esasperare i toni o descrivendo l’interiorità dei personaggi. Il suo punto di vista è quasi sempre imparziale e, a parte nel caso dello Hobbit, distaccato dalla narrazione.

Ne consegue che Tolkien non è il classico scrittore moderno incentrato sui dialoghi, che danno quasi tutte le informazioni, e che al contempo sono caratterizzati da quasi nessuna descrizione. Per lui è vero totalmente l’opposto. A una prima analisi superficiale, si può affermare che Tolkien è uno scrittore noioso, prolisso e antiquato.

Il realismo

Paradossalmente, Tolkien è uno dei pochi autori nella storia dell’umanità che ha saputo rappresentare esattamente ciò che descriveva, divenendo quindi assai moderno, pur trattandosi addirittura di un fantasy. Infatti, al momento della rappresentazione del Signore Degli Anelli sul grande schermo, gli illustratori e gli sceneggiatori hanno relativamente fatto poca fatica a trasporre l’opera al cinema. Tolkien ha descritto minuziosamente ogni ambiente, ogni realtà.

Non ti puoi immaginare un luogo o un personaggio in modo diverso da com’è. In questo, Tolkien è stato un maestro anche nell’associare un soggetto ad un nome o un suono, è uno scrittore molto onomatopeico. Per esempio, Saruman il Bianco e Gandalf il Grigio sono ovviamente vestiti di bianco e di grigio e si riconoscono immediatamente. Un altro esempio è Grampasso (Aragorn), il cui nome dà immediatamente l’idea di un Ramingo abituato a vagare per le Terre Selvagge. Potrei fare milioni di esempi in questo senso, che trasmettono una chiarezza espositiva e anche visiva senza eguali.

Infatti, Tolkien, nonostante scriva come già detto in un modo assai lontano da quello odierno, è in grado di trasmettere come pochi la realtà che racconta. Questa dote l’hanno avuta pochissimi scrittori nella storia dell’umanità e oggi sta scomparendo. Ciò perché pensiamo che per rendere un’emozione tramite un libro dobbiamo esternarla, lasciando poco margine alla descrizione. Tolkien aveva invece capito che accade l’opposto: io provo un’emozione conseguentemente a ciò che mi viene descritto, piuttosto che in base alle reazioni emotive dei personaggi. In poche parole, è più facile emozionarsi che interiorizzare le emozioni degli altri. Tant’è che spesso diciamo: “Scusa, mettimi nei miei panni“, ecco, Tolkien aveva capito che questo non andava bene in un libro, a differenza di tanti altri.

Lo studio della musicalità e delle lingue

Una delle peculiarità di Tolkien, che lo rendono quasi unico al mondo, è lo studio della parola e della musicalità. Tolkien, come erroneamente si pensa, non era uno storico, bensì un linguista. Era ossessionato dallo studio dei linguaggi e dalla loro produzione. Ha sperimentato per tutta la vita nuove lingue e ciò che lo affascinava di più era il suono, associato alla musicalità delle parole.

Esempio banale: la lingua nera di Mordor è una lingua aspra, dura, gutturale e stancante. La lingua degli Elfi invece è leggiadra, dolce, ritmata. Ed è proprio il ritmo che contraddistingue lo stile di Tolkien. Esso è a dir poco perfetto e vi consiglio di leggere almeno un testo in inglese di Tolkien per comprenderne la musicalità o di ascoltare un narratore in lingua originale.

I disegni

Un ulteriore supporto all’espressività di Tolkien è rappresentato dai disegni. Tolkien era bravo a disegnare e ha di fatto rappresentato diversi aspetti dei suoi libri, in particolar modo, dello Hobbit. Ciò che ammiro di più, sono le sue mappe, semplicemente fantastiche. La cura nei dettagli, l’impegno che ha messo anche nella realizzazione dei contenuti grafici nonostante non fosse un artista, dimostra la sua grandezza.

La poesia

Tolkien era anche un poeta. I suoi libri sono ricchi di poesie e di canti. Non immaginatevi un poeta da Dolce Stil Novo, alla ricerca della rima perfetta, ma un poeta profondo, le cui strofe arricchiscono notevolmente i racconti. Infatti, Tolkien pensava, avendo ragione secondo me, che la musica, il canto, l’amore fossero armi potentissime e positive a disposizione dell’umanità. I suoi personaggi ballano, cantano, trasmettendo le gioie della vita, ma anche i dolori.
Dietro ad ogni strofa si cela un significato, come in questa assai nota, che invita a vivere la vita senza paure: “Dietro è la casa, davanti a noi il mondo, e mille son le vie che attendon, sullo sfondo di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle. Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo, tornar potremo a casa con passo infin giocondo.

Uno scrittore a trecentosessanta gradi

Collegandomi a ciò che ho scritto sopra, Tolkien è uno dei pochi scrittori che racconta ogni aspetto della vita dei suoi personaggi o dei contesti. Si occupa di economia, politica, geografia, urbanistica, toponomastica, filosofia, storia, scienza, arte e dedica anche tantissima attenzione al mondo animale e vegetale. Insomma, non lascia niente al caso e ama calare il lettore totalmente nella situazione. Per farlo, ha studiato tanto e si è applicato anche in aspetti del vivere diversi dal proprio.

Uno scrittore Maestro

Tolkien ha anche una funzione didattica. Scrive veramente bene e conosce termini aulici, caduti in disuso ai nostri giorni, che però hanno tanto da insegnarti. Ad esempio, mi ricordo come se fosse oggi quando durante la prima lettura del Signore Degli Anelli, ormai più di dieci anni fa, rimasi spaesato dai termini “teco” e “meco“, forme arcaiche di “con te” e “con me”. Dovetti leggere il libro con il dizionario da una parte e fu una bellissima esperienza, perché ebbi modo di apprendere molto e di migliorare il mio stile scrittorio.
Posso tranquillamente affermare che il mio stile attuale è figlio delle letture di Tolkien. Se ho imparato un minimo a scrivere, l’ho imparato grazie a lui e a pochissimi altri grandi autori.

Le case editrici

Tolkien non era uno sprovveduto, ma un rinomato professore dell’università di Oxford, tutt’ora una delle più importanti al mondo. Eppure, ha estremamente faticato per pubblicare le sue opere. Perché? Già all’epoca il suo stile era considerato pesante, difficilmente abbordabile dal lettore comune. Le soluzioni proposte dagli editori, specialmente nel caso del Silmarillion, prevedevano un totale sconvolgimento dell’opera oppure una suddivisione in capitoli. Addirittura, Tolkien dovette scendere a compromessi anche nel pubblicare il Signore Degli Anelli, che non avrebbe assolutamente diviso in tre parti.
Questo sacrificio fu accettabile per lui, mentre una revisione delle sue opere o un cambiamento di stile era un autentico dramma.

Infatti, si rifiutò categoricamente di cambiare una singola parola, in particolar modo del Silmarillion. Questo fu un enorme peccato, perché di fatto si demoralizzò e non riuscì a completare uno dei più grandi scritti mai elaborato. Tuttavia, anche in questo caso si dimostra la sua grandezza: pur di lasciare integra la sua opera non fu disposto a cambiarla di fronte a una promessa di pubblicazione. Ci vuole tantissimo coraggio per farlo e con il senno di poi possiamo certamente dire che ha avuto ragione lui. La scrittura, come tutte le cose, attraversa inevitabilmente il mondo della moda. Tolkien era troppo avanti per i suoi tempi, un’avanguardia del fantasy che tuttavia scriveva come Shakespeare.

Uno scrittore profondo

Tolkien era un uomo che se fosse nato oggi avrebbe preso il sopravvento nella gerarchia mondiale degli influencer. Esperto in tantissimi campi della vita, reduce da due Guerre Mondiali, era un uomo che aveva capito i reali valori della vita. Difendeva la natura, l’amore e promuoveva la ricerca della felicità attraverso la naturalezza di vivere la vita a proprio piacere. Non era assolutamente un conformista, non ha mai ricercato gloria e fama ed è sempre rimasto sé stesso. Un maestro di vita reale, i cui messaggi sono assolutamente presenti nelle sue opere, come la lotta all’industrializzazione senza regole (Isengard) da parte degli Ent.

La religione

Nonostante Tolkien fosse un cattolico molto praticante, ha trattato con grande naturalezza e chiarezza il tema della creazione e ha introdotto all’interno del suo mondo una religione assolutamente pagana e ispirata alla mitologia. La sua grandezza sta nell’avere trattato in modo approfondito uno dei temi più intricati e coinvolgenti della storia dell’uomo. Non ha avuto paura di parlare di religione e ha introdotto l’essere umano in una nuova dimensione teologica. A tal proposito vi invito a leggere il Silmarillion, qualsiasi sia il vostro credo, anche se assente.
Si tratta di un’esperienza mistica irripetibile e ancora una volta faticherete a trovare qualcosa di simile nella storia dell’umanità.

La coerenza narrativa

Tolkien ha scritto una storia che si svolge nell’arco di più di 10.000 anni. Ammetto che è estremamente difficile riportare un numero esatto, nonostante Tolkien sia stato un metronomo anche nel riportare genealogie ed eventi storici. Avete letto bene: Tolkien ha realizzato tantissime genealogie, di svariate razze. Si è inventato una marea di nomi e di personaggi e non ha mai fatto errori di incoerenza. Ha realizzato una trama intricatissima, complessissima, che si articola appunto lungo migliaia di anni. Per fare un paragone, è come se avesse scritto una storia che va dalla civiltà degli Egizi ai nostri giorni ed oltre.

Avete la minima idea di cosa voglia dire? Inventarsi di sana pianta: luoghi, personaggi, avvenimenti e tutto ciò che li circonda? Finché si tratta di inventare dati ed eventi e storici è “facile”, ma sviluppare una trama partendo da questi è tutta un’altra storia. Basti pensare che nel Signore degli Anelli ci sono esseri viventi con un’età superiore ai 6.000 anni, così come oggetti antichissimi che Tolkien ha portato avanti nel corso dei suoi scritti.
Insomma, ha realizzato un lavoro ineguagliabile. L’unico che si è avvicinato è stato Martin del Trono di Spade, ma è ancora nettamente al di sotto.

La vera passione per la scrittura

Concludendo, Tolkien ci ha fatto assaporare cosa significhi scrivere per passione di farlo. Ha studiato, sperimentato e sviluppato opere anche totalmente diverse tra loro, rimanendo coerente a sé stesso e rinunciando anche alla pubblicazione davanti alla proposta di modifiche. Un uomo umile, che ha saputo raccontare storie magnifiche facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti da una vita assai difficile. Un uomo che non si è mai arreso e ci ha regalato qualcosa di unico ed inimitabile. Uno scrittore erudito, ma attuale nonostante il passare degli anni, capace di ispirare milioni di persone e il futuro di uno dei generi più apprezzati e letti al mondo.
Lo scrittore che con il passare del tempo sarà sempre più apprezzato e riconosciuto tra i massimi geni della letteratura mondiale. Per me è già all’apice, ma ovviamente la mia opinione letteraria conta giustamente poco.

Concludo con la citazione che secondo me più rappresenta Tolkien: “Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato.

Fonte: Le Lettere di Tolkien

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Immagine di copertina: © 2014 – 2020 LordOfTheRings-WALLS

Al prossimo articolo!

29 commenti

  1. Che dire? Sottoscrivere in pieno ogni tua parola sarebbe troppo semplice, perciò vado oltre. Hai saputo esprimere chiaramente e con dovizia di particolare una serie di ragioni che spingono i lettori ad amare le opere tolkieniane e ad entusiamarsi per ogni prodotto culturale ad esse legato (dai film di Jackson alla prossima serie di Amazon). Hai davvero una grande capacità comunicativa Federico!

    Piace a 3 people

    1. Grazie Domenico! Come sai, ti ritengo l’unico degno erede italiano di Tolkien e basta leggere un tuo racconto per capirlo: sembra scritto da Tolkien in persona. Perciò, la tua chiarezza comunicativa e il tuo modo di scrivere sono oltremodo notevoli e mi hanno ispirato molto, specialmente la cura che hai nella scrittura dei tuoi articoli, ma soprattutto la genuinità. Al giorno d’oggi è facile cadere nella trappola del clickbait e farsi quindi prendere dalla scrittura di articoli ad hoc per essere visibili, lo so bene perché è parte del mio lavoro aumentare la visibilità dei brand online. Tuttavia, sul mio blog ho sempre cercato di distaccarmi da questo, pur applicando strategie di web marketing e per l’appunto il tuo blog è e sarà sempre un punto di riferimento

      Piace a 2 people

      1. Ti ringrazio per la tua stima, sono molto onorato per le tue belle parole. Ammiro molto la tua chiarezza comunicativa e sono convinto che i tuoi articoli tolkieniani riusciranno ad avvicinare molti curiosi all’opera del grande maestro inglese!

        Piace a 1 persona

  2. Io e te siamo andati poco d’accordo, ma su questo articolo ti do ragione su tutto, anch’io lo considero il migliore, in lui c’è tutto, tutte le tematiche possibili e ha saputo dipingere la natura umana come pochi ( che veniamo corrotti facilmente), anzi mi azzardo a dire come nessun altro.

    attualmente ci sono fantasy che hanno mondi più vasti di quello di Tolkien, ma chi gli ha creati sono tante persone (mi riferisco a universi come warhammer e warcraft che mi piacciono, sono abbastanza realisti, in particolare il primo), ma Tolkien ha fatto tutto da solo.
    Quando hai detto di Martin, mi permetto di aggiungere che molti considerano Martin un innovatore perché fa morire i personaggi principali, ebbene anche qui Tolkien lo ha preceduto nel Silmarillion, muoiono praticamente tutti tranne cirdan, galadriel e celeborn (mi riferisco ai personaggi che appaiono sin dall’inizio esclusi valar e maiar).
    Tolkien è il migliore.

    Piace a 2 people

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