Lo Hobbit trilogia film

Trilogia dello Hobbit: guida completa – ordine di visione dei film, trama, differenze dai libri e opinioni

Ho deciso di scrivere questo articolo perché quando la trilogia dello Hobbit diretta da Peter Jackson è uscita è stata ricoperta di critiche, ma a distanza di oltre dieci anni possiamo dire che è quasi un capolavoro.

Il problema sorge dal fatto che la qualità dei contenuti cinematografici ha subito un tracollo. Tra fan service melenso e politically correct, ormai è diventata un’impresa trovare un film o una serie tv convincente. Ed ecco che anche i contenuti passati vengono rivalutati in chiave attuale, divenendo di notevole fattura.

Ordine di visione della trilogia dello Hobbit

I film sono:

1. Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato (2012) primo capitolo della trilogia.

2. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug (2013) seconda parte, ricca di avventura e azione.

3. Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate (2014) finale epico, con una lunga battaglia.

Ciascun film ha la sua versione estesa, proprio come per la trilogia del Signore degli Angelli. La migliore versione estesa per me è quella del terzo film, in quanto mostra molte scene in più della battaglia, che permettono di capire anche quanto sia stata pericolosa per gli equilibri la schermaglia iniziale tra Elfi e Nani.

Trama dei film

  1. Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato – Bilbo Baggins, un hobbit tranquillo della Contea, viene convinto dallo stregone Gandalf e tredici nani a intraprendere un viaggio epico per riconquistare la Montagna Solitaria e il tesoro rubato dal temibile drago Smaug.
  2. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug – la compagnia prosegue la sua avventura affrontando insidie crescenti, incontrando nuovi alleati e trovandosi sempre più vicina allo scontro con Smaug.
  3. Lo Hobbit: La battaglia delle cinque armate – Smaug scatena la sua furia e nel frattempo scoppia un conflitto tra Nani, Elfi, Uomini e Orchi. La battaglia diventa l’evento centrale del film.

Differenze fra i film e i libri

  • Anzitutto c’è l’espansione in tre film: il romanzo di Tolkien è uno solo, ma Peter Jackson l’ha dilatato in tre film per aggiungere profondità e connessioni con Il Signore degli Anelli.
  • Personaggi aggiunti: Tauriel e un Legolas più protagonista sono creazioni cinematografiche assenti nel libro. Legolas è comunque verosimile, in quanto durante gli eventi dei film poteva essere nelle stesse zone della compagnia. Per quanto riguarda Tauriel, onestamente è un personaggio superfluo, più che altro per la patetica storia d’amore con il nano Kili e la friendzone nei confronti di Legolas.
  • Azog non è proprio un personaggio aggiunto, ma sicuramente assume un ruolo chiave, che nel libro non ha. Il libro è molto più incentrato sul viaggio della compagnia e sull’incontro con Smaug, grande protagonista. Nei film invece si espande il panorama, dedicando tantissimo tempo allo svilupparsi del potere di Sauron e dei suoi servitori, contrastato da Galadriel, Erlond, Radagast e Saruman. Anche questa parte nel libro è molto marginale. Onestamente sono contento che sia presente nei film, perché l’approfondimento di alcuni personaggi è fondamentale per connettere dei punti. Per esempio, il Saruman che conosciamo nel Signore degli Anelli non si è svegliato una mattina decidendo di fare il tifo per Sauron. Per anni ha cercato di accrescere i suoi poteri, capendo che Sauron poteva essere un alleato in questo, perché l’oscurità per lui è più forte della luce. Considera anche Gandalf un ingenuo e uno stregone di secondo ordine. Tutte queste dinamiche si colgono in altri scritti di Tolkien, come nel Silmarillion e Jackson è stato bravissimo a trasmetterle.
  • Tono narrativo: Il libro ha un tono fiabesco e leggero, mentre i film adottano uno stile più epico e drammatico, mantenedo comunque aspetti goliardici e scherzosi, soprattutto nei Nani.
  • Battaglia delle Cinque Armate: Nel libro è una breve sequenza, mentre nei film è esaustivamente sviluppata come evento clou della saga. Questa è una caratteristica di Tolkien: non amava scendere nei dettagli delle battaglie, nemmeno nel Silmarillion. La battaglia è bella, ma poteva essere ancora più epica. Ci sono dei momenti trash e imbarazzanti, che rovinano il tono serio e la musica straordinaria di Howard Shore. Azog è veramente temibile, ma viene contrastato da scene ridicole come la lotta tra Bard e il troll deforme.

Opinioni e critica

C’è stato grande entusiasmo per gli effetti speciali, le ambientazioni mozzafiato della Nuova Zelanda e gli elementi narrativi aggiuntivi. Ma su questo ci sono opinioni contrastanti.

Alcuni ritengono che espandere troppo il materiale abbia appesantito la storia originale. Dal mio punto di vista, ci sono troppe scene surreali e ridicole, che stonano. Si è persa l’epicità del Signore degli Anelli. Per esempio, la fuga da Golbin Town potrebbe essere ansiogena e senza respiro come quella da Moria. Invece sembra un’esibizione da circo. Così anche quella lungo il fiume nel secondo film. Va bene smorzare i toni verso l’avventura, ma se non si fosse sfociati nel ridicolo, sarebbe stato un vero capolavoro.

Il problema non è stato aggiungere, anzi, soprattutto considerando la nuova becera serie tv che racconta tanti eventi del Silmarillion, Jackson è riuscito a trasmettere tutto quello che poteva con i diritti che aveva a disposizione, in modo egregio. È stato fenomenale in questo e lo ringrazierò sempre, anche perché ti cali davvero nella Terra di Mezzo. Si è perso invece nella realizzazione di alcuni contenuti, troppo bambineschi. O fai un film per bambini o per adulti. Una via di mezzo per dare un colpo al cerchio e uno alla botte è un miscuglio che ti lascia a bocca asciutta.

Conclusione

Questa saga fantasy merita di essere vista e apprezzata nel tempo. A distanza di anni sono davvero grato al lavoro che è stato fatto e alle sensazioni positive che questi film ogni volta mi trasmettono.

Un grazie anche agli attori, che sono stati fenomenali. Non è facile trasmettere così tante personalità diverse vista la ricchezza di personaggi principali.

Il rimpianto sta nella scelta di smorzare i toni. Uno Hobbit con la stessa impronta dei film del Signore degli Anelli sarebbe stato sicuramente epico, forse ancora di più della prima trilogia di Jackson.

Rimane comunque un ottimo prodotto, da considerare in eterno.

Trovi la trilogia completa in versione estesa qui 🐲🧝‍♂️🧝‍♀️

Per saperne di più sul mio progetto Legends Of Arda, dove troverai molte immagini per meglio comprendere la mitologia di Tolkien, clicca sotto:

Qui puoi acquistare il mio libro “Bellator Est Lux” in formato cartaceo  📕
Qui puoi acquistare il mio libro “Bellator Est Lux” in formato ebook 📱

Se siete interessati ai miei articoli sul mondo creato da Tolkien, date un’occhiata sotto:

Se non riesci a seguire il mio blog da WordPress, puoi farlo:

Al prossimo articolo!

5 commenti

  1. Ammetto di non averlo più rivisto dopo la prima volta, da tanto poco mi è piaciuto, quindi commento un po’ a memoria e sulla base di quello che hai scritto tu.
    Per me l’errore chiave è stato proprio, invece, nel ricercare il tono epico di Il Signore degli Anelli in una storia che nasce come una fiaba per bambini: Lo Hobbit è molto più piccolo e ingenuo della trilogia, è bambinesco ed è divertente, in questo. Espanderlo così tanto e cercando di dargli un tono che non è il suo secondo me lo ha privato della sua identità, e ha privato la Terra di Mezzo di quell’eclettismo che Tolkien gli ha dato, per cui accanto all’epica lotta tra Bene e Male ci può essere anche la piccola avventura di un hobbit che incontra un drago e recupera un tesoro. Secondo me non era nemmeno necessario che venisse spiegato come Saruman abbia deciso di allearsi con Sauron. Secondo me Jackson avrebbe potuto benissimo fare un film su Lo Hobbit e poi espandere l’universo raccontando in un film a parte la vicenda del Negromante, tanto lo avremmo seguito ovunque avesse deciso di portarci.

    Piace a 1 persona

    1. Ciao Daniele, per quanto capisca il tuo ragionamento e lo condivida, non lo vedo realizzabile nel concreto: nessuno, a parte i grandissimi appassionati di Tolkien, avrebbe apprezzato un film fedele in tutto e per tutto al libro. Per ragioni di budget, il progetto doveva essere ambizioso e fare assaporare agli spettatori l’atmosfera della Terra di Mezzo il più possibile, anche perché, solo considerando la questione dei diritti d’autore, non puoi produrre tutti i giorni un film sulla Terra di Mezzo. Quindi quando lo fai sfrutti l’occasione per spaziare il più possibile e questo da parte mia è stato molto apprezzato. Il mix epicità / avventura per me è stato fallimentare, soprattutto nelle scene d’azione, perché sono ridicole. Paradossalmente però, se il tono fosse stato completamente rivolto a bambini, il risultato sarebbe stato ancora peggiore. Vogliamo parlare della fuga da Goblin Town? È una sequenza che intende essere divertente, ma diventa assolutamente finta e non trasmette emozioni.

      Dopo il Signore degli Anelli, non penso che su schermo si possa fare a meno dell’epicità quando si tratta di Tolkien, ormai lo standard è quello e gli insuccessi dello Hobbit e degli Anelli del Potere lo hanno ribadito ancora di più

      "Mi piace"

Scrivi una risposta a Federico Aviano Cancella risposta