Torno sul blog per parlare di un gioco da tavolo che mi ha intrigato: Munchkin.
Parlerò in particolare della versione base, che va da 3 a 6 giocatori, ma nel concreto permette di giocare anche in due, seppure con alcune limitazioni.
Come funziona il gioco
In Munchkin per vincere bisogna raggiungere il livello 10, partendo dal livello 1. È possibile crescere di livello sconfiggendo mostri, giocando delle specifiche carte che aumentano il proprio o lo rubano agli altri, vendendo le proprie carte.
Durante ogni round di gioco il giocatore è costretto ad aprire la porta (pescare una carta dal mazzo). Se trova un mostro o una maledizione deve affrontarli, altrimenti può giocare una carta dalla propria mano come mostro o pescare un’altra carta e passare il turno.
Se sconfigge un mostro sale di livello e ottiene i tesori indicati sulla rispettiva carta, così può pescare tante carte quanti i tesori dall’omonimo mazzo.
Altrimenti è costretto a subire le “brutte cose“, ossia i malus del mostro, che in taluni casi implicano anche la morte, quindi l’eliminazione dal gioco.
Quando un mostro è troppo forte è possibile tentare la fuga tirando un dado, chiedere aiuto agli altri giocatori barattando carte o giocare dalla propria mano altre carte.
Consigli
Considerando la potenza di alcuni mostri, Munchkin all’inizio del gioco è difficile. Se sei sfortunato e trovi degli avversari che non hanno intenzione di aiutarti puoi morire anche al primo turno. Per questo consiglio di partire sulla difensiva e di non puntare subito alla scalata dei livelli.
Questo perché chi scala per primo normalmente perde le sue carte migliori, difficili da rimpiazzare con la pesca e rischia di formare coalizioni a suo svantaggio.
Inoltre il rischio più grande è quello di salire velocemente, rimanere con poche carte in mano e ritrovarsi di colpo a scendere di livello e a non sapere come risalire.
All’inizio i tuoi avversari ti aiutano, siete tutti sulla stessa barca. Quando poi i distacchi aumentano o la sfida si fa avvincente, sei da solo.
Vince sicuramente chi ha fortuna nella pesca delle carte, alcune spostano davvero gli esiti della partita, ma anche chi riesce a farsi gli affari suoi e ad aiutare gli altri senza essere disturbato.
Insomma, è un gioco dove possono vincere tutti e non esiste un metodo infallibile per arrivare alla vittoria. Tuttavia stai fuori dai guai, gioca una carta in meno piuttosto che una in più e arriverai più lontano del previsto.
Fai attenzione anche alle combo: accoppiare alcune carte tra loro ti garantisce effetti devastanti a tuo favore, ma anche a tuo sfavore. Stai attento a come giocano gli altri, puoi prevedere cosa hanno in mano e i loro obiettivi. Questo anche perché se stai attento all’apertura della porta, visto che la carta pescata dal giocatore viene rivelata, dopo qualche turno sai pressoché cosa hanno in mano i tuoi avversari.
Conclusioni
Munchkin è un party game che strizza l’occhio un po’ a tutti i tipi di giocatori, è un po’ ruffiano insomma, basta vedere tutte le espansioni e le varianti del gioco che spaziano su tutti i generi nerd e non nerd esistenti.
Pertanto non lo vedo un gioco con un’identità precisa e accattivante, quanto un miscuglio di elementi che in un modo o nell’altro piacciono a tutti i tipi di giocatori. È un gioco veloce, semplice da capire, scherzoso. Insomma, è difficile che non piaccia, così come è difficile che piaccia ai “puristi” dei giochi da tavolo, dove mi inserisco anche io.
Lo trovo un business che sfrutta la logica dei dlc: faccio un gioco base poco costoso, fatto bene e in grado di attirare un vasto pubblico, per poi rifilarti una miriade di espansioni che costano come il gioco base e gira e rigira non aggiungono niente di più, se non delle carte o delle varianti del gioco.
Troppo poco per essere un gioco eterno e che consiglio.
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