lavoro di gruppo

Lo shock di entrare nel mondo del lavoro: la mia esperienza

Ho appena constatato di avere pubblicato l’ultimo articolo sul blog oltre un mese fa. Wow, dall’apertura di Imlestar non era mai trascorso così tanto tempo da un articolo pubblicato al successivo.

Non ho più cose da dire? Al contrario, ne ho veramente molte, ma il tempo e le energie sono poche. Sono forse depresso? Al contrario, mi trovo nel periodo più florido e motivante della mia vita.

Ma andiamo con ordine…

La bambagia

Per bambagia intendo il periodo della propria vita che intercorre tra la propria nascita e l’inizio del primo lavoro. All’interno della bambagia, hai tanto tempo da dedicare a te stesso e agli altri, che spesso sprechi. Hai tantissime opportunità, poche responsabilità e ancora meno obblighi. Rischi di oziare e non riesci a comprendere cosa succederà dopo, quante sberle riceverai per svegliarti da un mondo fatato che non è quello reale. I Guru che vivono in barca e lavorano dalle Hawaii sono pochi e difficilmente sarai uno di loro (a meno che non compri la loro guida da 8.000 euro al mese nella quale ti spiegano come diventare ricco senza fare niente e grazie alla quale loro diventano ricchi senza fare niente).

La bambagia è una tappa obbligata della propria vita, probabilmente causata da un sistema sociale che divide con violenza il tuo mondo prima di lavorare e dopo. La società potrebbe agevolare questo passaggio? Sicuramente sì, ma affronterò il tema in un futuro articolo.

Detto questo, per la maggior parte delle persone prima o poi la bambagia finisce e raggiungono il mondo del lavoro.

Lo shock

Nel mio caso, entrare nel mondo del lavoro è stato profondamente scioccante, non nel senso cattivo del termine, ma riguardo alla rivoluzione totale del mio stile di vita.

Per oltre un anno ho lavorato e studiato con grande impegno, gestendo veramente molte cose contemporaneamente. Tuttavia, probabilmente anche grazie a una prevalente attività di smart working, ho avuto la possibilità di continuare a coltivare le mie passioni, seppure in modo ridotto rispetto a una precedente fase di bambagia.

Infatti, sono riuscito a mantenere vivo il blog, a pubblicare un libro fantasy (lo trovi alla fine dell’articolo), ad allenarmi con costanza e a svolgere altre attività di mio gradimento.

In seguito, ho accettato un’offerta di lavoro che mi ha cambiato totalmente la vita, oltre alle mansioni svolte in precedenza:

  1. Sveglia alle 6:30 del mattino.
  2. Oltre 110 km di viaggio totale giornaliero.
  3. Uscita tra le 17.00 e le 17.30.
  4. Orario di arrivo previsto a casa intorno alle 18.00 – 18.30.
  5. Nanna alle 22 – 22.30 per non essere cadaveri il giorno successivo.
  6. Fine.

Questo cambiamento di vita è stato uno shock, in quanto ha totalmente polverizzato le mie abitudini e i miei ritmi. E mi sono detto: “Prima pensavo di avere visto molto e non avevo ancora capito niente.” E ancora una volta di più mi sono ripetuto il detto di questo blog: “Always learning“, non si smette mai di imparare.

La mia vita è profondamente cambiata, ma non è un male, anzi. Finalmente traggo soddisfazioni dal lavoro che svolgo. Mi appassiona, imparo cose nuove ogni giorno, supero i miei limiti, mi confronto con persone che definirei piuttosto maestri di vita e soprattutto maturo. Cresco, nonostante abbia 25 anni suonati c’è ancora tanta strada da fare.

In parole povere, ho raggiunto un livello di consapevolezza e soddisfazione personale che mai avrei pensato di raggiungere, nonostante mi sia lasciato alle spalle la comfort zone.

Conclusioni

Questo articolo è rivolto principalmente alle persone che, come me, svolgono un lavoro che ha cambiato totalmente le loro abitudini di vita. Ho sempre avuto il terrore di compiere questo passo, in quanto ho svariati interessi e avrei bisogno di 40 ore al giorno per soddisfarli tutti.

Tuttavia, contrariamente alle mie aspettative, ho scoperto che svolgere il lavoro che ti piace, anche se scardina i propri ritmi, non è poi così male. Anzi, è un’esperienza unica, motivante ed elettrizzante, che ti consente di apprezzare ancora di più ciò che facevi prima con costanza e che ora puoi fare di rado.

Entrare propriamente nel mondo del lavoro significa avere un mondo da guadagnare e niente da perdere.

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Al prossimo articolo!

10 commenti

  1. Benvenuto nel mondo del lavoro! Gli orari che mi hai descritto sono gli stessi dei miei, precovid. Tornavo a casa un’ora più tardi. Ora vado in ufficio molto di rado e per brevi periodi. Al contrario io ho avuto modo di regolarizzare le mie abitudini e non mi è pesato molto. L’importante è dimenticare il lavoro il più possibile una volta a casa e sfruttare in ritagli di tempo. Ora è fondamentale il weekend. Quello è il momento di dedicarsi ai propri interessi. Buona fortuna!

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  2. Ben arrivato nel mondo del lavoro, non farti ingannare dal nome d3l mio blog, in verità lavoro eccome!!! Piano piano ci si abitua ai nuovi orari, tempi e stress… Non preoccuparti vedrai che sempre col tempo riuscirai a ritagliarti degli s0azieti per i tuoi hobby, magari uno alla volta a periodi alterni. Ci si adegua e abitua, senza furia ci si riesce e poi tu sei un ragazzo in gamba😉. Buona serata quando riesco, è sempre piacevole leggerti.

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  3. Mi hai fatto venire in mente quello che dice Monica a Rachel all’inizio di Friends: Welcome to the real world. It sucks. You’re gonna love it.
    L’ingresso nel mondo del lavoro può essere uno shock; io sono fortunato perché ho orari molto umani, ma mi trovo con moltissimo lavoro da fare a casa, oltre a una formazione quasi costante, per cui spesso mi devo costringere a staccare e fare dell’altro perché altrimenti sarei sempre attaccato al materiale di scuola per cercare di imparare qualcosa sempre meglio, padroneggiare i programmi sempre meglio, spiegare qualcosa sempre meglio… Anche solo quest’estate ho fatto molto poco delle cose che avevo progettato, perché mi sono messo in fissa di imparare un programma e mi sono dedicato quasi tutti i giorni a quello. Come ha scritto Joe diventa fondamentale fare tesoro dei momenti liberi che riesci a ritagliarti e spenderli nel modo migliore, per non fondere e perdere completamente la ragione!

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