Tolkien - Il creatore della Terra di Mezzo - libro

Tolkien – Il creatore della Terra di Mezzo – recensione del libro

Tolkien – Il Creatore della Terra di Mezzo è stato un regalo ricevuto molto apprezzato. Infatti, sono un grandissimo stimatore di Tolkien, il quale è e sempre sarà per me il più grande scrittore di fantasy nella storia.

Dico questo ora perché il libro in questione racconta i retroscena della vita di Tolkien, così come i passaggi più importanti della sua vita e del suo credo, che lo hanno portato a realizzare delle opere straordinarie ed ineguagliabili.

Tolkien – Il Creatore della Terra di Mezzo non è tuttavia una biografia di Tolkien, quanto piuttosto un “libro documentario“, ricco di fonti e di aneddoti riportati in modo discorsivo e non pesante.

Il libro è anche costellato di immagini, soprattutto riguardanti i disegni e le lettere di Tolkien. Per chi non lo sapesse, Tolkien amava disegnare e scrivere lettere, di fatto gran parte delle sue idee si è scaturita attraverso l’arte figurativa e attraverso il dialogo cartaceo con i suoi amici o parenti.

In particolare, il libro racconta il suo rapporto con la moglie e con i figli, il quale è sempre stato molto forte e determinante per ispirare lo scrittore. Il libro riporta anche il percorso accademico di Tolkien, dal punto di vista dello studio e del lavoro.

Un passaggio fondamentale è il rapporto di Tolkien con le Guerre Mondiali, nelle quali è stato coinvolto anche in prima persona e che ha disprezzato fino al midollo.

Tolkien – Il Creatore della Terra di Mezzo mostra anche il lato filosofico di Tolkien. Tolkien non era infatti solamente uno scrittore, ma anche un pensatore illuminato, soprattutto in merito al futuro del genere umano e alla sua tendenza all’autodistruzione, concetto emerso soprattutto nella Storia di Numenor.

Il libro ripercorre anche il rapporto con la religione che aveva Tolkien, un cattolico praticante e fortemente credente. Ciò può sembrare strano, in quanto i suoi libri sono permeati di paganesimo, di cultura nordica. Eppure, questa dicotomia ha permesso a Tolkien stesso di sviluppare una coscienza religiosa omnicomprensiva ed evoluta, per cui anche da questo punto di vista era un uomo erudito.

Conclusioni

Tolkien – Il Creatore della Terra di Mezzo non è un romanzo, tantomeno una lettura leggera. Si tratta infatti di un ibrido tra una biografia e un documentario, che approfondisce gli aspetti della vita di Tolkien emersi nel film a lui dedicato, del quale ho parlato qui: Tolkien, il film: recensione. Tuttavia, rispetto al film, il libro approfondisce molto di più la produzione letteraria di Tolkien, ripercorrendo alcune tappe fondamentali per l’evoluzione del suo stile ed evidenziando come, in modo del tutto inaspettato, Tolkien abbia sempre incontrato delle forti difficoltà nella produzione dei suoi scritti.

Diciamo che questo libro è l’escamotage perfetto per approfondire la vita di Tolkien nel modo più semplice possibile. Infatti, il libro contiene moltissime informazioni, che però non nauseano il lettore, ma lo incuriosiscono. La mia idea su Tolkien è totalmente cambiata grazie a questa lettura, in quanto sono riuscito ad afferrare la sua umanità: era un uomo comune che ha saputo fare cose straordinarie con grande semplicità e molta passione.

Ciò che veramente ha animato la vita di Tolkien e gli ha permesso di essere ricordato ancora oggi è il suo amore per la vita, in tutti i suoi aspetti. Tolkien aveva una cultura del bello immensa, rinascimentale, per cui apprezzava la natura, le persone, la storia, la parola stessa, ogni cosa. E disprezzava tutto ciò che era fonte di distruzione della vita.

Lui stesso si è sempre definito un Hobbit: per lui la felicità consisteva nel vivere a contatto con la natura, con le persone e con i piaceri della vita.

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9 commenti

  1. In realtà a me non sembra affatto strano, leggendo la sua opera, che sia stato un cattolico molto credente, dal momento che la figura di Eru Ilùvatar richiama molto quella del Dio Cristiano, così come la sua “corte” di Valar possono essere paragonati agli angeli e Melkor assimilabile alla figura di Lucifero. Diciamo che è riuscito a mescolare la religione cristiana con la mitologia nordica per dare vita a qualcosa di completamente originale e ad oggi, secondo me, ineguagliato.

    Quando hai parlato dell’amore per il disegno e la scrittura di lettere ho pensato subito a Le Lettere di Babbo Natale, che è un libro molto meno conosciuto rispetto a Il Signore degli Anelli e soci ma molto dolce, secondo me; l’hai letto?

    Più leggo su Tolkien più mi convinco che si tratti di una persona che avrei amato conoscere; se potessi scegliere una persona, viva o morta, da incontrare, credo proprio che sarebbe lui.

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    1. Grazie per il commento!

      Interessante la riflessione su Eru, che effettivamente potrebbe essere paragonato al Dio cristiano, mentre i Valar alle divinità greche e nordiche. Gli angeli in Tolkien sono i Maia, come Gandalf e Saruman, mentre sono d’accordissimo su Melkor.

      Le lettere di Babbo Natale sono un capolavoro, cosa non lo è del resto, se scritto da Tolkien?

      Sono contento che tu ti stia appassionando, hai già letto il Silmarillion?

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      1. L’ho letto alcuni anni fa, potrebbe essere stato intorno al 2015, per cui ci sono alcune parti che sono piuttosto nebulose; altre invece le ho come scolpite nella memoria, tipo la parte iniziale con il canto degli Ainur o la caduta di Gondolin. Dico sempre di volerne comprare finalmente una copia fisica per rileggerlo, ma alla fine non lo faccio mai; quest’estate rileggerò sicuramente Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, che mi sono fatto regalare in lingua originale a Natale, poi c’è il caso che finalmente riprenda in mano anche Il Silmarillion!

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        1. La caduta di Gondolin è stupenda, l’unico momento in cui Tolkien ba descritto una battaglia e ha dimostrato di essere un maestro.

          Anche io devo prendere i libri in lingua originale! Bellissima idea, sono curioso di una tua eventuale recensione

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          1. Si si, ne scriverò sicuramente! Tra l’altro con la riedizione dei film al cinema coglierò l’occasione per parlare anche di quelli, cosa che non ho mai fatto prima.
            La storia di Gondolin è probabilmente la singola unica cosa che mi piacerebbe vedere nella serie tv in arrivo su Amazon, ma è un progetto che per lo più mi spaventa e basta.

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