Marco Pastore istruttore di Calisthenics

Intervista all’istruttore di calisthenics e fisioterapista Marco Pastore

Ciao Marco, bentornato sul mio blog!
Facciamo una breve introduzione alla tua persona dal punto di vista professionale, tanto per cominciare.

Certamente! È un piacere essere nuovamente qui, ma stavolta in veste di fisioterapista ed istruttore di Calisthenics.
Mi sono laureato in fisioterapia all’Università degli Studi di Bologna da quasi un anno.
In seguito ho ampliato la mia formazione attraverso un corso di manipolazione fasciale e attualmente lavoro presso un poliambulatorio di Bologna.

Dal punto di vista del Calisthenics, ho ricevuto un attestato di istruttore presso la Burningate nel 2015 e da 4 anni lavoro in una palestra chiamata Calisthenics Bologna.

A proposito di Calisthenics, a chi consigli di praticarlo e perché?

Lo consiglio a qualsiasi tipo di persona al di là degli obiettivi che possa avere.
Questo perché il Calisthenics ha la particolarità di essere una disciplina adattabile a vari livelli di difficoltà.
In linea di massima ha una grandissima varietà di movimenti allenabili.
Inoltre permette di conoscere il proprio corpo, dal momento in cui sei costretto a muoverlo nello spazio. Ciò ti conferisce delle ottime capacità a livello percettivo.
La maggior parte degli sport sono incentrati sul muovere qualcosa nello spazio, non te stesso.

Se dovessi definire il Calisthenics in una parola?

Potremmo cercare di unire tutte le varie correnti che aderiscono al Calisthenics definendolo come espressione di forza a corpo libero.

In che cosa si differenzia il Calisthenics dalla palestra? Mentre dalla ginnastica artistica?

Confrontandolo alla palestra, i principali movimenti del Calisthenics sono volti verso esercizi in cui il corpo si muove liberamente rispetto a un punto fisso.
Si differenzia dalla ginnastica artistica per alcuni movimenti a parità di esercizio, per il sistema di punteggi (che nella ginnastica è ben definito) e per la varietà di modalità che la ginnastica ha, specialmente in termini acrobatici.

Quale attrezzatura consiglieresti per il Calisthenics?

L’unico elemento davvero essenziale è una sbarra orizzontale, poi vengono le parallele.
Per quanto riguarda il resto, gli attrezzi che hai indicato in questo tuo articolo vanno benissimo.
Anche questo tuo articolo è interessante.

Il mio consiglio è quello di acquistare sempre ciò che è indispensabile.

Allora perché consiglieresti di fare un corso di Calisthenics se con l’attrezzatura giusta è possibile allenarsi autonomamente?

Perché il carico negli esercizi è fisso e molto alto rispetto a quello che un neofita può padroneggiare. Alcuni esercizi hanno una barriera di ingresso alta, selettiva. Se non hai raggiunto un certo livello di forza, di mobilità per gestire il carico, c’è un grandissimo rischio di infortuni evitabili, come le tendiniti.

Tu tieni un corso sulla mobilità. Per te è importante per quanto riguarda il Calisthenics?

Presso la mia palestra tengo un corso di verticale e uno di mobilità. Penso che per arrivare a livelli alti in questo sport sia necessario un buon livello di mobilità muscolare. Non c’è bisogno però di sfociare nell’eccessivo.
Ritengo comunque che nel Calisthenics sia necessario dedicarsi al proprio corpo a 360 gradi.

Qual è un allenamento idoneo ai principianti del Calisthenics?

Allora, quello che deve avere bene in mente un principiante è che c’è bisogno di tempo per diventare forti. Molti neofiti non vogliono considerare questa variabile, insieme alla costanza. Per diventare forti occorrono anni. Per questo motivo l’esecuzione ottimale degli esercizi base, come le trazioni, è molto importante.
Prima ancora bisogna attuare un buon riscaldamento, importantissimo per evitare gli infortuni.
Consiglio, riprendendo il discorso di prima, di fare qualche esercizio di mobilità, di arrivare fino al massimo fisiologico raggiungibile per quel tipo di esercizi.
Per quanto riguarda la parte di forza, consiglio la costruzione di una buona stabilità addominale.
Inoltre, il lavoro di base deve essere incentrato sui principali esercizi sia di tirata che di spinta.
Partendo dalla seconda, consiglio i piegamenti a terra, per poi passare gradualmente a quelli in verticale.
Rispetto alla spinta, come anticipato, le trazioni sono fondamentali.
Tutto il resto viene dopo, come l’allenamento delle gambe.

Considerando un neofita privo di trazioni complete, se dovessi quantificare un numero minimo di mesi per raggiungere un massimale di 5 trazioni, cosa diresti?

È una domanda a cui è impossibile rispondere in mancanza di un contesto. Oltre alla conoscenza del peso, della massa grassa in percentuale del soggetto, servirebbero una grande quantità di informazioni, quali: predisposizioni fisiche, anni di attività fisica alle spalle, ore di allenamento giornaliere…
Non c’è una formula magica per il raggiungimento dei risultati purtroppo.

Una volta raggiunta una solida base, cosa succede nel Calisthenics?

Ci si dirige verso quelli che sono gli esercizi più complessi, in funzione delle proprie preferenze.
In linea di massima, il praticante del Calisthenics deve concentrarsi sui movimenti semplici ed eseguirli alla perfezione.
Sto parlando del muscle up, dei piegamenti in verticale, delle trazioni e dei dips zavorrati.
Poi si può incominciare l’approccio verso determinate figure del Calisthenics, meglio note come skills, quali: la planche, il front lever, la v-sit, i pistols squats

Dal punto di vista competitivo, come funzionano le gare di Calisthenics?

Ho fatto il giudice in qualche gara e ti posso dire che le regole della competizione e i punteggi sono decisi da chi la organizza.
In linea di massima ci sono tre specialità nel Calisthenics:

  • Gare di Street Lifting (simili al Power Lifting, ma a corpo libero).
  • Gare di Endurance, quindi di resistenza rispetto ad alcuni esercizi del Calisthenics, come alle trazioni. Ma l’Endurance può anche essere inteso come massimo numero di ripetizioni con una certa zavorra, rispetto a esercizi base.
  • Gare di Set, dove ogni concorrente, similmente alla ginnastica artistica, porta le sue combinazioni di figure e a seconda di come le esegue e di quali sono ottiene un determinato punteggio. Vince chi ha il punteggio più alto.
    Questa modalità è sicuramente la più popolare a livello mediatico e la più spettacolare.
A proposito di media. Il Calisthenics è uno sport poco seguito, ma molto emulato oserei dire. Cosa ne pensi del fenomeno del Calisthenics dal punto di vista mediatico?

Questa è una bella domanda… Ritengo che il Calisthenics attualmente, come tutte le cose che hanno un appeal per una serie di motivi, stia passando un momento dove è maggiormente sotto i riflettori.
Sai, è uno sport praticabile con poche risorse, più o meno ovunque, con una grande varietà di esecuzione.
Queste sono alcune delle variabili che portano questa disciplina ad essere molto appetibile.
Ciò si può notare anche dagli articoli in vendita delle più importanti aziende che producono equipaggiamento sportivo.

Rispetto a ciò che penso di questo fenomeno, credo che quando qualcosa acquisisce popolarità, divenendo un fenomeno di massa, la qualità va a diminuire.
Il Calisthenics è nato da poco, più o meno dieci anni fa, ma si è diffuso velocemente. Le palestre si sono dovute adattare a questa novità e hanno deciso di introdurre dei corsi di Calisthenics, assumendo del personale impreparato rispetto alla disciplina.
In questo modo la qualità è andata a diminuire.

Collegandomi a questo discorso, consigli quindi di allenarsi o con persone di fiducia o in palestre dedicate solamente al Calisthenics?

Assolutamente sì. Consiglio anche di avere delle buone fonti di informazioni a cui approcciarsi.
Ne riporto alcune:

Sono stato colpito da una parola che hai detto in precedenza.
Perché affermi che il Calisthenics è una disciplina e non uno sport?

Perché tutti vedono il Calisthenics a modo proprio. Si tratta di una disciplina nata per strada, che ha tante sfaccettature. Il Calisthenics assume tutti i connotati di uno stile di vita, è come se fosse un’arte marziale.

C’è una federazione del Calisthenics?

Non esiste una federazione a livello mondiale, ma ne esistono tante a livello internazionale e nazionale. Non c’è unità da questo punto di vista.

Prima hai parlato delle palestre, dove va molto di moda il CrossFit. Quali sono le differenze fra il CrossFit e il Calisthenics?

Il CrossFit utilizza molto di più i pesi liberi, i manubri, i bilancieri. Inoltre il modo di allenarsi è totalmente diverso, impostato solitamente sui circuiti.
L’obiettivo, a differenza del Calisthenics, non è quello di mostrare il maggior livello di forza possibile, ma quello di mostrare il maggior livello di atleticità, anche di forza mista a resistenza.

Rispetto all’allenamento delle gambe nel Calisthenics, cosa mi sai dire?

Se uno intende allenare le gambe, nulla sostituisce i capisaldi della pesistica, ossia lo stacco da terra e lo squat. Il Calisthenics si basa su una progressione di svantaggio della leva. Più la leva diventa svantaggiosa, più è difficile l’esercizio. Per quanto riguarda l’allenamento delle gambe è vero questo discorso, ma è più difficile da attuare nella pratica.
Per come la vedo io, un buon allenamento di gambe a corpo libero consiste nel muovere il proprio corpo secondo tanti schemi motori, investendo sull’equilibrio, sulla forza in vari angoli di movimento.
In generale, gli esercizi migliori per diventare forti nelle gambe sono lo squat e lo stacco da terra.

La forza nella gambe è necessaria nel Calisthenics?

Dipende da ciò che vuoi fare. Tornando allo schema di prima, nello Street Lifting e nell’Endurance la forza nelle gambe è molto importante. Per quanto riguarda le skills, non è fondamentale.

Dal punto di vista dell’esecuzione degli esercizi, è meglio raggiungere un massimale più alto e “sporco”, oppure uno più basso e “pulito”?

Dipende dai propri obiettivi, in ogni esercizio.
Sicuramente per i principianti è molto importante mantenere il movimento il più pulito possibile, in modo tale da insegnare al proprio sistema nervoso come coordinare il corpo.
Quando un soggetto si allena da qualche anno impara quando può permettersi di sporcare un esercizio.
All’inizio, quando si è ancora scoordinati, sporcare un esercizio è errato e non voluto.
Perciò è sempre meglio investire sulla pulizia nell’esecuzione degli esercizi.

Qual è secondo te il massimo livello raggiungibile nel Calisthenics?

Un limite fisico c’è, non si può volare.
Eppure, esercizi che fino a sei anni fa erano ritenuti impensabili vengono sotterrati a livello di record…
C’è sempre qualcuno di più forte che scala la classifica. È comunque ovvio che esistono dei limiti fisici insuperabili.

Cosa puoi dirmi invece rispetto al dilemma forza – muscolatura?

Allora, di solito più è alto il livello di forza, maggiore è la muscolatura. Non è sempre così ovviamente, ma il principio è il seguente: per aumentare i carichi bisogna essere muscolosi.
Da questo punto di vista l’alimentazione è discretamente importante, specialmente a livello competitivo.
Se intendi portare il tuo corpo al limite devi curarlo sotto ogni aspetto, fra cui l’alimentazione.
Tuttavia, per quanto essa sia importante, l’allentamento lo è di più per ottenere risultati.

Diresti quindi che il Calisthenics è una disciplina sana?

Assolutamente sì. Andrebbe portato nelle scuole, come ho fatto io attraverso un progetto per i giovani. Ma andrebbe coinvolta tutta la comunità, intendendo il Calisthenics come cultura del movimento.

Tu che sei fisioterapista, trovi dei vantaggi ad esserlo rispetto al Calisthenics?

Sicuramente sì. Grazie alla fisioterapia ho una conoscenza completa del corpo, specialmente a livello muscolare. Conosco quindi i vantaggi e gli svantaggi di ogni movimento.
So anche capire quando c’è un infortunio, ma so anche evitarlo, sia rispetto a me stesso, sia rispetto agli altri. Quando alleno un soggetto e questo mi fa notare qualche fastidio, posso intervenire direttamente.
Ma anche il Calisthenics è importante per quanto riguarda la fisioterapia. Mi permette di approfondire ogni aspetto motorio legato al nostro corpo.

Consideri il Calisthenics più un secondo lavoro o un hobby? Una persona potrebbe vivere insegnando solamente Calisthenics?

Ritengo il Calisthenics un lavoro, ma essendo anche una passione, non mi pesa tanto.
Rispetto alla seconda domanda, si può vivere di coaching, ci sono delle realtà bellissime in Italia e nel Mondo.
Il terreno è particolarmente fertile in questo senso, perché la popolarità della disciplina sta aumentando.

In ultimo. Quali sono i tuoi consigli per un individuo che non ha mai praticato il Calisthenics e per uno che invece lo pratica già da tempo?

Prima di tutto bisogna accettare che occorre tanto tempo per diventare forti e per farlo è necessario costruire una buona base di partenza.
Consiglio anche di acquistare l’attrezzatura in modo ragionato, lo stretto e indispensabile.

Cercate sempre uno staff competente con cui relazionarvi e soprattutto per allenarvi.
State attenti agli infortuni e alla qualità dei movimenti, specialmente quando si inizia.
Divertitevi, non fate a gara con nessuno. Un allenamento spensierato è più efficace di uno stressante.
Personalmente vedo gli altri come ispirazione e il superamento dei limiti mentali e fisici come sfida contro me stesso.
Ammetto che in generale sono più le frustrazioni che i momenti di soddisfazione durante gli allenamenti.
Ma amo il Calisthenics anche perché ti tempra sia a livello fisico, che mentale.

Marco è un atleta straordinario e un professionista più che competente. Lo conosco da una vita e non c’è ostacolo che non abbia superato con dedizione e tanto lavoro.
Nonostante non abbia doti fisiche straordinarie, ha oltrepassato limiti che in pochi sono stati in grado di affrontare e soprattutto è un insegnante impeccabile.
Tutto ciò che so sul Calisthenics lo devo a lui e lo ringrazierò per sempre. I suoi preziosissimi consigli hanno aiutato me e mezza Bologna, più o meno.
A parte gli scherzi, come fisioterapista e come istruttore di Calisthenics, Marco Pastore è una garanzia.

Vi lascio il riferimento alla sua pagina Instagram.

Al blog di Marco

E anche alla precedente intervista.

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Al prossimo articolo!

19 commenti

  1. Esprimo il mio pensiero riguardo al Calisthenics, ci sono troppe attività motorie e tutte sono molti simili tra loro, non vedo il motivo di prendere vari esercizi da vari sport, metterli insieme e dire che questo è il Calisthenics, faccio l’esempio del Calisthenics ma lo potrei fare con le arti marziali (sono tutte simili tra loro) non ho mai capito il perchè dell’MMA, del Taekwando, insomma di queste varie arti marziali che sono molto simili ad altre e sopratutto non capirò mail il senso della Boxe che è uno sport che si pratica solo per competizione (cioè non puoi dire che fai Boxe perchè vuoi tenerti in forma, non è un allenamento completo). Diciamo che alla fine uno fa sport per tenersi in forma (evitare di passare le vita con dolori o altri problemi fisici) no? Premetto che non voglio sminuire il potenziale del Calisthenics ma mi è sembrato di capire che non si faccia stretching nell’allenamento. A parer mio è più importante avere i legamenti del corpo sciolti che avere forza muscolare, sotto questo aspetto non trovo il Calisthenics uno sport, una disciplina, completa. Uno sport completo è quello che unisce l’allenamento della forza e quello dell’elasticità del corpo, immagina come sarebbe lo Yoga (ad esempio) praticato contemporaneamente al Calisthenics.
    Spero abbia espresso in maniera chiara il mio pensiero anche se scritto caoticamente (in questo momento il mio pensiero è il letto 😁)
    – Mic

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    1. Ciao Mic,
      Mi rendo perfettamente conto del fatto che c’è una grandissima disinformazione rispetto a questa disciplina, dovuta ad una mediatizzazione sempre più crescente, di cui ho parlato proprio con Marco.
      É vero, il Calisthenics assomiglia alla ginnastica artistica per quanto riguarda alcuni esercizi, ma é totalmente diverso.
      A questo proposito ti consiglio di cercare su YouTube i seminari di Yuri Chechi rispetto al Calisthenics.
      Per il resto, nonostante io sia solo un amatore di questa disciplina, negli anni ho visto amici e conoscenti allenarsi e ti garantisco che curano il loro corpo sotto ogni aspetto, anche rispetto alla mobilità.
      Il motivo é semplice: se sei un legno certi esercizi non riesci a farli.
      Da qui a dire che il Calisthenics ti permette di arrivare ad un fisico perfetto, allenato sotto ogni aspetto ti dico di no, come ha sostenuto anche Marco.
      Sicuramente però il Calisthenics é più di quel che sembra guardando i video su Instagram. Purtroppo, questa é l’immagine che ha essendo divenuto un fenomeno mondiale

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      1. Sai cos’è? Vedo al parco molte persone praticare il Calisthenics e non ho mai visto fare un esercizio di allungamento e al parco ci vado tutti i giorni. Forse sono loro che non eseguono completo l’allenamento.
        Io in base a questo mi sono fatto questa idea, però devo dire che da quanto hai scritto ed ha detto Marco sarebbe uno sport abbastanza completo.

        Una domanda, il Calisthenics esiste già da tempo ed ha preso piede ora, oppure è recente?

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        1. Parto dal rispondere alla domanda: come ha detto anche Marco, il Calisthenics é nato circa 10 anni fa, ma solo negli ultimi anni é diventato un fenomeno di massa.
          Per quanto riguarda lo stretching, proprio ieri mi stavo allenando con due ragazzi che partecipano alle gare.
          Penso che si siano riscaldati per un’ora prima di cominciare ad allenarsi 😅

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          1. Davvero lo ha detto? Cioè nell’intervista? Cavolo non l’ho proprio visto quel paragrafo 😅

            Caspita che atleti, io al massimo mezz’ora di stretching poi un’ora di tecniche e varie. Poi a volte il maestro ci fa allenare alcune parti specifiche del corpo, per tutta la durata dell’allenamento solo quello: l’altro ieri solo spalle per il ponte ad esempio 😁

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    1. Può essere che tu abbia visto qualche video o qualche persona allenarsi, senza conoscere il termine Calisthenics, il che é molto tipico.
      Per il resto é una disciplina aperta a tutti, ma se non sei interessata a incrementare la tua forza fisica, ci sono altre attività migliori per tenersi in forma, come la corsa 😊

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