disegni fantasy epici

Come diventare un illustratore di libri fantasy? Intervista a Marco Pennacchietti

Ciao Marco, benvenuto sul mio blog!
Come mai hai deciso di diventare un disegnatore?

Diventare un disegnatore non è stata una vera e propria scelta. Diciamo che ho sempre
disegnato. Fin da bambino i miei compagni di scuola volevano che facessi per loro dei
disegni. Da grande ho scelto di trasformare questa mia passione in una professione
perché credo che fare il lavoro che si ama sia una delle soddisfazioni più grandi che si possano avere nella vita. Non riesco ad immaginare di fare qualcos’altro.

Come hai fatto a diventare un disegnatore? 

Con tanto lavoro e dedizione. Disegnando anche 12 ore al giorno, guardando chi è più
bravo di me, con ammirazione ma senza timore. Cercando di imparare e di studiare il più possibile. La mia formazione è avvenuta al Liceo scientifico prima e all’Accademia di Belle arti di Urbino poi. Durante questa esperienza ho incontrato diversi ottimi insegnanti e persone stupende, ma in Accademia ho ricevuto più che altro una preparazione teorica e culturale.
Per quanto riguarda il disegno vero e proprio, mi sono rimboccato le maniche e ho fatto tutto da solo.

In che cosa consiste il tuo lavoro? 

Il mio lavoro è molto variegato, ho tanti clienti e lavori differenti da affrontare.
Ultimamente sto lavorando tantissimo con l’editoria (principalmente francese e
americana), realizzo copertine di libri, disegni interni. Attualmente ho alcuni progetti editoriali in corso per due libri illustrati.
Quando non lavoro per l’editoria disegno con tecniche tradizionali come la pittura ad olio, con gli acrilici, a matita.
Posso dire che la mia giornata è dedicata quasi interamente al disegno.

Quanto tempo impieghi a fare un disegno?

Dipende dal disegno. Dalla complessità del soggetto, dalla grandezza del formato e
spesso anche dal mio umore. Ciò che faccio è molto condizionato dal mio stato d’animo in quel momento.
Qualche anno fa ho dipinto una parete, realizzando uno skyline di New York. Ho impiegato 2 mesi per terminare il dipinto.

Il disegnatore è un tipo di professione che consiglieresti?
Secondo te è valorizzata all’interno della nostra società?

Certo. Consiglio sempre di fare ciò che si ama. Quindi se fare il disegnatore è ciò che ami, devi assolutamente farlo!
Penso che ci siano molte persone che apprezzano questo mestiere. Più in generale credo
però che non ci sia abbastanza coscienza di quanto sia importante nella società un
mestiere creativo come questo e che spesso non ci si renda neppure conto di quanto
lavoro, studio e fatica ci sia dietro.
Spesso sento parlare di “dono naturale” per questa professione, in realtà dietro non c’è quasi mai un “dono” ma solo tanto studio e lavoro.

Quali sono le opportunità di lavoro che hai da disegnatore?

Le opportunità sono tante. Bisogna saperle acchiappare! Sto lavorando per diversi editori, quindi nel mondo dei libri. Ma anche dei giochi da tavolo, dei giochi di ruolo. Ho realizzato inoltre due videogiochi. C’è davvero tanto da fare e non basta mai il tempo.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontri quotidianamente nel tuo lavoro e che hai incontrato in carriera?

Curare l’aspetto social del mio lavoro è sicuramente una delle parti più impegnative.
Creare una giusta rete di contatti, e tenere sempre attivi i social network è davvero difficile per me.
Per quanto riguarda il disegno e la pittura, ci sono diverse difficoltà che si incontrano quotidianamente.

Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano?

Penso che sia un panorama interessante. Autori, editori e disegnatori di grande livello non mancano in Italia.

Qual è il tuo disegno preferito? 

In questo caso, la risposta è assai difficile. Mi innamoro di un disegnatore al giorno, di stili completamente diversi gli uni dagli altri.
Adoro i dipinti di Jerome Witkin, le illustrazioni fantasy di Karl Kopinski, Ashley Wood.
Potrei elencare decine di disegnatori.

Se invece ti chiedessi chi è il tuo disegnatore preferito, quello a cui ti ispiri? 

Dovendo necessariamente sceglierne uno ti direi che vorrei dipingere come Phil Hale.

Passando alla lettura, qual è il tuo libro preferito?

Te ne dirò tre: “Il nome della rosa”, “Guerra e Pace” e “Ma gli androidi sognano pecore
elettriche?”. Tre libri molto diversi, generi diversi ma che possono dare l’idea di cosa mi
piace leggere.

Vedendo i tuoi disegni deduco che ti piaccia il fantasy. Come mai ti piace? Sei d’accordo con quanto ho sostenuto in questo mio articolo? 

Sì, sono d’accordo. Credo che oggi più che mai ci sia bisogno di fantasy. Intendo dire
che abbiamo bisogno di ricominciare a sognare, di progettare un futuro differente, un
mondo diverso. L’attitudine creativa deve portarci a pensare fuori dagli schemi in cui siamo ingabbiati.

Concludendo l’intervista, qual è il tuo sogno nel cassetto?

Ho tante ambizioni. Una di queste è illustrare il “Ciclo della Fondazione” di Isaac Asimov.

Vi lascio alcuni link dove potete ammirare i disegni di Marco:

Mi ha detto che non esiste un dono per il disegno. Sicuramente esistono persone come me che hanno una zappa al posto della mano e scavano persino il banco su cui disegnano 😅.
A maggior ragione, non posso che fargli i complimenti e augurargli buona fortuna per i suoi tanti progetti.

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Al prossimo articolo!

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