Se ti fossi perso la prima e la seconda parte, ecco i link
Le storie dei re sassoni, di Cornwell, parte 1
Le storie dei re sassoni, di Cornwell, parte 2
Ed ora, concentriamoci sulla penultima parte di questa serie di articoli, quindi sugli ultimi due libri che ho letto della saga di Uhtred figlio di Uhtred, figlio di Uhtred. Il caso vuole che proprio in questi giorni uscirà la terza stagione di The Last Kingdom, la serie tv tratta da questi romanzi. Come avevo già detto, la serie è carina, ma i romanzi sono abissalmente migliori, i più belli che abbia mai letto.
Ne ho parlato qui: The Last Kingdom: trama, recensione, curiosità
Veniamo ora a Re Senza Dio e Il Trono Senza Re.
Entrambi i libri sono scritti magistralmente, con la classica ironia di Cornwell che emerge con il personaggio di Uhtred. Specialmente nell’ultimo libro dà il meglio di sé. È troppo bello per essere vero e infatti purtroppo sappiamo che è un personaggio inventato. Ma questo non vieta di appassionarsi alla storia, che invece è realistica, così come tutti gli altri personaggi.
Le storie dei re sassoni possiamo definirle un romanzo di formazione, con il personaggio di Uhtred che cresce nella saga, in tutti i sensi. Era un bambino, ora è più che adulto. In Re Senza Dio ha quasi cinquant’anni, nell’altro libro li ha superati, raggiungendo quindi una veneranda età considerando l’epoca e considerando anche che Uhtred non depone mai le armi, ma è sempre in prima linea a combattere.
Dei due libri mi è piaciuto di più il secondo, che in realtà riprende e sviluppa in maniera definitiva molti dei temi e degli avvenimenti accaduti nel primo libro.

Nell’ultimo articolo avevo lasciato intendere che Uhtred ha dei figli, ormai adulti. Ebbene, i tre figli assumeranno una grandissima importanza nella storia. Talmente tanta, che il prologo de Il Trono Senza Re è scritto in prima persona da Uhtred, il secondogenito di Uhtred. Questo figlio segue le orme del padre, lo accompagna in tutte le sue avventure. Ti appassioni a lui anche se ha una personalità diversa dal padre. Impara tutto ciò che può da Uhtred senior e lo accompagna anche nel disperato tentativo di riprendere Bebbanburg.
Per chi non se lo ricordasse, Bebbanburg è la fortezza inespugnabile collocata in Northumbria, che appartiene da diverse generazioni alla famiglia di Uhtred.
Quando Uhtred era piccolo, suo padre fu ucciso in battaglia ed il fratello (quindi lo zio di Uhtred) sfruttò la situazione per insediarsi come nuovo signore di Bebbanburg. Per anni Uhtred ha vissuto tentando di arricchirsi, arruolare un esercito e infine riconquistare Bebbanburg, ma ogni volta qualcosa è andato storto.
Proprio quando la sua situazione per lui diventa drammatica (viene scomunicato e le sue terre vengono confiscate), decide di attaccare la fortezza servendosi del suo notevole genio militare. Ci riuscirà?
I figli di Uhtred
Come ho detto, Uhtred ha tre figli. Del secondogenito ho già parlato. Il primogenito invece è completamente diverso dal padre. Disdegna l’arte del combattimento, preferendo la cultura e la fede. Tradisce Uhtred convertendosi al cristianesimo.
Il tradimento di padre Giuda segna moltissimo Uhtred, che decide di diseredarlo e di nominare suo successore Uhtred, che prima si chiamava Osbert.
Come avrete intuito, Uhtred è il nome di famiglia che passa di generazione in generazione, di primogenito in primogenito.
Ma la grande sorpresa della saga è Stiorra, la terza figlia di Uhtred. Come personaggio mi ha grandemente stupito, aspettatevi immensi colpi di scena quando si tratta di lei.
Se avete seguito Vikings e amate alcuni personaggi femminili come Lagherta per la loro determinazione, Stiorra la amerete enormemente di più.
Dire che è spietata è sminuire il suo letale potenziale. Lo stesso Uhtred si sente dieci gradini sotto di lei, in quanto a intelligenza e sagacia.
Diciamo che se il pubblico femminile non è attratto in prima istanza dal tema dei romanzi, quando scopre l’esistenza di Stiorra, di Ethelfleda e di tanti altri personaggi femminili, si ricrede immediatamente. Sono grandissimi personaggi, pertanto invito anche tale pubblico a leggere questi romanzi.

Gli eventi storici
Riassumendo ora gli eventi storici, alla morte di Alfredo del Wessex il suo primogenito Edoardo sale al trono. Come re non è male, amministra bene il regno, ma è comandato a bacchetta dai preti (così sostiene Uhtred, che narra le vicende in prima persona). L’altro grande regno sassone è la Mercia, dove Ethelfleda riesce a salire sul trono al posto del defunto e mai amato marito, che non è altri che il cugino di Uhtred.
Uhtred è anche l’amante di Ethelfleda e tenta in tutti modi di appoggiarla, anche perché la reputa una grande donna e l’unica in grado di difendere le terre dei sassoni dai Danesi e dai Norvegesi.
Uhtred è pagano, odia i preti e condivide molti concetti della cultura danese e norvegese. Tuttavia è legato ai Sassoni, alla sua terra e combatte per loro. I Danesi e i Norvegesi, con cui si è schierato per un certo periodo di tempo, per lui sono troppo brutali e poco organizzati. E proprio il popolo di Odino lo tormenta, costringendolo a combattere grandi battaglie.
Un altro popolo che fa il suo ingresso nella saga è quello del Galles, in Il Trono Senza Re. Arricchisce ancor più la saga, lasciando presagire che nel prossimo libro, I Guerrieri della Tempesta, ne vedremo delle belle.
Ricordo ancora una volta la sensazione che ti lascia leggere questi libri. Sei felice. Ridi, divori una pagina dopo l’altra. La tua immaginazione viaggia nella terra degli Angli, rivivi ogni avvenimento in prima persona e non vorresti mai che la magia finisse.
Sapere che la saga sta terminando mi intristisce. Uhtred è vecchio, non potrà vivere per sempre. Che disdetta… Probabilmente non troverò un’altra saga all’altezza di questa.
Ogni consiglio in merito è ben accetto, se avete dei romanzi storici che vi hanno appassionato, è giunto il momento di condividerli!
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Re Senza Dio e Il Trono Senza Re.
Vi consiglio di leggere il mio articolo sull’ultimo libro uscito della saga dei re sassoni.
I guerrieri della tempesta – recensione
E anche questo:
L’arciere del re, recensione del romanzo storico di Cornwell
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Al prossimo articolo!
Non amo particolarmente il genere dei romanzi storici, forse perché, inconsciamente, sono portato a credere che sia molto difficile ricostruire integralmente la cultura materiale e il pensiero di popolazioni scomparse diversi secoli fa. Il romanzo storico che più mi è piaciuto, ad ogni modo, resta quello de «I Mangiatori di Morte» scritto da M. Crichton, lo conosci?
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Non lo conosco, ti ringrazio per il consiglio!
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Dal momento che ti piacciono i Vichinghi e le storie dei popoli nordici, credo ti farà piacere leggere questo romanzo di Crichton
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