La Caduta di Gondolin: ultimo libro di Tolkien

La Caduta di Gondolin: trama, spiegazione e recensione

Ho deciso di dedicare questo articolo alla Caduta di Gondolin, quasi certamente l’ultimo libro scritto dalla famiglia Tolkien. Troverete un riassunto della vicenda, che mi ricorda molto la Caduta di Troia.

Nota: i link presenti nel testo vi riporteranno a delle immagini. Vi consiglio caldamente di utilizzarli.

Ambientazione

Ci troviamo nella Prima Era della Terra di Mezzo, migliaia di anni prima della Guerra dell’Anello. Sauron non è che un servitore del Signore delle tenebre, del più potente dei Valar: Melkor. Questi intende conquistare la totalità del Beleriand, la porzione più vasta della Terra di Mezzo, sterminando così i suoi nemici giurati: gli Elfi. Rimane un’unica città elfica a frenare le sue mire espansionistiche: la città nascosta di Gondolin.
Essa è protetta da una magia che rende impossibile raggiungerla, se non dagli abitanti stessi. Inoltre è circondata da alte montagne, il che la rende impossibile da individuare.

Trama:

Tuor è un umano che ottiene il favore del Vala Ulmo, il dio del mare.
Questi gli affida una missione delicatissima, ossia raggiungere la città segreta di Gondolin e convincere Re Turgon ad abbandonarla, perché Melkor la sta cercando per distruggerla. Con difficoltà, Tuor riesce a raggiungere Gondolin.
Avvisa Re Turgon, ma questi si rifiuta di abbandonare la splendida città che ha costruito da zero. Preferisce proteggere il suo popolo piuttosto che combattere contro Melkor e vedere molti dei suoi sudditi morire. Il re ammira sin da subito la personalità del giovane messaggero umano e gli chiede di rimanere. Tuor accetta, anche perché si innamora perdutamente di Idril, la figlia del re. Con lei ha un figlio, di nome Earendel.
Il tempo scorre e nei due innamorati aumenta un’ansia insopportabile: sono convinti che Melkor attaccherà Gondolin, come Ulmo ha predetto. In segreto cominciano a scavare una galleria sotterranea, che conduca oltre le montagne. Le loro paure sono ben fondate.

Menglin, un elfo che odia Tuor perché avrebbe voluto sposare Idril al suo posto, viene catturato da alcuni Orchi e portato al cospetto di Melkor. Dopo innumerevoli torture, viene costretto a rivelare come entrare nella valle nascosta.
Melkor dedica quindi tutti i suoi sforzi a creare un esercito imbattibile, le cui armi segrete sono enormi serpenti che sputano fuoco. Immaginatevi quindi un esercito immenso, centinaia di volte più letale di quello che attacca Minas Thirith nella Terza Era. Immaginatevi le peggiori creature malvagie e le più pericolose, fra cui i Barlog.

Proprio quando Tuor ed Idril completano la galleria, l’assalto delle forze di Melkor comincia. Re Turgon convoca d’urgenza un consiglio, a cui i più grandi signori di Gondolin partecipano, fra cui Menglin. Questi è tornato a Gondolin perché Melkor gli ha promesso in cambio dei suoi servigi la mano di Idril e il comando della città, una volta caduta. Il traditore propone quindi di rimanere e difenderla, sapendo che è la tattica peggiore. Tuor propone invece di affrontare il nemico a viso aperto, prima che invada la pianura. Menglin fa leva sulla cupidigia del re, ricordando che uscendo dalla città essa potrebbe essere saccheggiata e la spunta. Tuor inveisce, ma ormai il dado è tratto. Organizza la difesa come può, comandando il suo corpo d’élite.

Gothmog, il comandante dei Barlog e dell’esercito di Melkor, ordina di fare breccia nella città. I Noldor tentano di uccidere i grandi serpenti, ma è inutile.
Gondolin viene attaccata anche da Orchi e Goblin, il cui compito è quello di fiaccare definitivamente la resistenza degli Elfi.
Tuor capisce che la situazione è drammatica e decide di raggiungere la moglie ed il figlio, che si trovano a casa. Vuole convincerli a fuggire e dirgli quindi addio, perché lui intende rimanere a combattere. Quando vi giunge scopre che Menglin ha rapito sia Idril, che Earendel ed intende uccidere il bambino scagliandolo dalle mura della città. Tuor raggiunge la sua famiglia e uccide Menglin eroicamente.

La battaglia continua ferocemente. Tuor è ovunque a difendere i punti nevralgici, insieme ai soldati dei vari quartieri della città. Molti Barlog sono abbattuti, per la prima volta nella storia. Le forze di Melkor sono però inarrestabili e aiutate da spaventosi draghi, conquistano la prima cinta muraria subendo tuttavia perdite inimmaginabili.
Tuor e i suoi soldati, insieme ai campioni di Gondolin, si ritirano e convergono verso il palazzo reale. Lì organizzano l’ultima resistenza e combattono strenuamente. Durante la battaglia Gothmog, il signore dei Barlog, viene ucciso.

Re Turgon esce infine allo scoperto. Nomina Tuor suo successore e gli ordina di fuggire dalla città con quanta più gente possibile.
Tuor obbedisce e conduce gli esuli verso la galleria. Molti periscono durante la fuga, mentre i superstiti assistono ad uno scenario apocalittico. Re Turgon muore, la sua bianca torre crolla e con lei Gondolin.

La galleria consente ad alcuni cittadini di salvarsi. Tuor e Idril decidono di fuggire oltre le montagne, sperando di riuscire nell’impresa. Molti Elfi li seguono, altri tentano una via più sicura e veloce, ma vengono sterminati dalle sentinelle che Melkor ha disposto lunga la catena montuosa. Quando l’obiettivo sembra essere raggiunto da Tour e i suoi, un’imboscata improvvisa arresta i fuggiaschi. Sono le grandi aquile (le antenate di quelle dello Hobbit e del Signore degli Anelli) a salvare la ormai scarna compagnia.

Gli esuli vagano poi per terre ignote per un anno, sinché non giungono alla foce del fiume Sirion, in soli ottocento. Lì decidono di vivere, sotto la protezione di Ulmo.
Earendel, il figlio di Tour e Idril diverrà un elfo molto importante: sarà il padre di Elrond di Gran Burrone.

Così finisce la prima versione della caduta di Gondolin.

Curiosità e riflessioni

Christopher Tolkien ci spiega come suo padre avesse narrato questa storia in appunti frettolosi e a tratti indecifrabili. Il suo lavoro è stato perciò complicato e meticoloso.
Ci tengo a precisare di avere tralasciato diversi personaggi, descrizioni e aneddoti.
Lascio a voi il piacere della lettura, che è immenso.

La Caduta di Gondolin è il primo testo epico di Tolkien che trovo scorrevole e immediatamente comprensibile. Lo consiglio davvero caldamente a tutti gli amanti di Tolkien, ma non solo, a tutti gli amanti del fantasy e dell’epicità.

La versione illustrata da Alan Lee ha dei disegni magnifici, i migliori mai visti.
Complessivamente è un libro che vale la pena di essere acquistato, trasmette emozioni uniche. Ti sembra di combattere insieme a Tour e alla sua immensa ascia. Ti sembra di assistere alla tragedia di Gondolin in prima persona, avverti la disperazione, la paura, il coraggio e la voglia di difendere la propria patria.
Nulla è reale, è tutto frutto della fantasia, eppure le emozioni lo sono.

Potete acquistare qui La Caduta di Gondolin illustrata da Alan Lee. 📕🧝🏻‍♀️🧝🏻‍♂️

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Al prossimo articolo!

52 commenti

  1. Bell’articolo, ho comprato qualche giorno fa il volume e non vedo l’ora di leggerlo! P.S. Numenor non appartiene al Beleriand, ma viene evocata dai Vala in posizione intermedia fra la Terra di Mezzo e Valinor;)

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    1. Ero sicuro che l’avresti preso!
      Per Numenor intendevo che prende il posto di Beleriand, visto che non è chiaro modifico l’articolo. Se non sbaglio si trova poco lontano da quella che era la costa sud-ovest.
      In ogni caso non ci poniamo tanti problemi, i Valar hanno fatto fuori pure Numenor 😂

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    1. Ti posso capire, non è una lettura semplice nemmeno lo Hobbit in realtà, perché ricco di arcaismi.
      Per quanto riguarda Tolkien non posso che dirgli grazie all’infinito. Pensa che senza di lui non esisterebbe il fantasy, per non parlare del Signore degli Anelli!

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  2. Non conoscevo il contenuto di questo libro, adesso è nella mia wish list! 😁 ho già letto il signore degli anelli, lo hobbit e i figli di hurin, volevo prendere anche il silmarillion ma ho sempre esitato, non saprei spiegare bene perché… Comunque adesso mi è tornata la voglia di leggere altro di Tolkien!

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    1. Ciao!
      Prima del Silmarillon che è estremamente complicato e descrittivo, ti consiglio proprio la caduta di Gondolin. Come ho detto nell’articolo si legge bene.
      L’unico problema è che potresti non capire alcune cose che per essere capite necessitano della lettura del Silmarillon stesso.
      Il mio articolo nasce proprio per spiegare questi aspetti e renderli comprensibili, sono contento che ti sia piaciuto e grazie per aver commentato!

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  3. Finalmente ho avuto modo di leggere il volume…concordo pienamente con quanto hai scritto in questo articolo, la versione presente nella prima parte, oltre ad essere molto piacevole da leggere, ha un sapore veramente epico e ti coinvolge sino alla fine. Mi chiedo se, fino alla fine, il successo di queste ultime pubblicazioni di scritti tolkieniani non spingerà la Bompiani a rivedere la questione legata ai diritti e alla traduzione italiana di tutti i volumi della «History of Middle Earth». Sarebbe l’ora, sinceramente, di mettervi mano (e aprire il portafoglio, dati gli alti costi che ciò presupporrà).

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  4. Non voglio anticiparti nulla se non che la seconda parte è, secondo me, più interessante per «gli addetti ai lavori», ossia, in questo caso, i lettori maggiormente interessati a comprendere l’evoluzione del legendarium tolkieniano. A me è piaciuta, ma confesso di essere particolarmente di parte, non solo – o non tanto – per la mia passione nei confronti delle opere tolkieniane, ma anche perché sono da sempre un grande appassionato della saga di Gondolin, al punto da far sì che uno dei protagonisti dei miei racconti riceva in dono una spada forgiata nella città di Turgon.

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    1. Molto interessante!
      Gondolin mi ha sempre suscitato un fascino particolare, forse perché è una città nascosta e segreta, oltre che utopica e meravigliosa.
      Mi piace tantissimo anche la suddivisione in quartieri, ognuno con la sua storia e le sue peculiarità, avrei preferito un maggiore approfondimento in tal senso, ma ahimè ci dobbiamo accontentare

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      1. Concordo, credo che una parte notevole del fascino di Gondolin risieda nel suo essere nascosta e, per ironia della Sorte, a poca distanza dalla fortezza di Morgoth! Inoltre ci sono i grandi eroi che danno la vita per questa città: Echtelion, Glorfindel, lo stesso re Turgon…insomma, non sono pochi i motivi per amare Gondolin.

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